I VERMI SENZA TESTA

I VERMI CHE SE TAGLIATI A META’ RIGENERANO ANCHE LA LORO TESTA.

Un gruppo internazionale di ricercatori, che comprende biologi dell’Università del Maryland, ha scoperto che almeno quattro specie di vermi marini a nastro sviluppano indipendentemente la capacità di rigenerare la testa dopo l’amputazione.

La rigenerazione delle parti del corpo amputate è rara, ma esiste in tutto il mondo animale; dalle salamandre, i ragni e le stelle marine (che possono far ricrescere appendici), a una specie di verme a nastro che può rigenerare un intero individuo da un piccolo frammento di tessuto.

Ma le abilità rigenerative erano generalmente considerate un tratto antico che alcune specie riuscivano a mantenere, mentre la maggior parte delle altre le hanno perse durante l’evoluzione.

Questo nuovo studio rovescia questa ipotesi. In un’indagine su 35 specie di vermi marini, i ricercatori hanno scoperto che la capacità di rigenerare un’intera testa, incluso il cervello, si è evoluta relativamente di recente in 4 di queste specie.

Tutti gli animali hanno un certo grado di capacità rigenerativa. Anche gli esseri umani fanno ricrescere la pelle danneggiata da una ferita. Tuttavia, i lignaggi animali che divergevano molto presto nella storia evolutiva, come spugne, idroidi e ctenofori, sono spesso in grado di far ricrescere interi individui anche da piccole parti amputate. Man mano che gli animali si evolvevano in una maggiore complessità, le abilità rigenerative sono diventate meno drastiche e meno comuni.

Stimare dove e quando sono intervenuti i cambiamenti nelle abilità rigenerative sull’albero della vita è fondamentale per capire come si evolve la rigenerazione e quali fattori influenzano la capacità. Fino ad ora, la comprensione scientifica di come si è evoluta la rigenerazione si basava esclusivamente su studi su animali che hanno perso capacità rigenerative.

“Si ritiene che uno di questi momenti sia stato solo da 10 a 15 milioni di anni fa”. In termini evolutivi, questa è storia recente, dato che si ritiene che le abilità rigenerative si siano evolute per la prima volta prima del Periodo Cambriano, più di 500 milioni di anni fa.

Ma non è questo l’aspetto più interessante ma è cosa questi “animaletti” sono in grado di fare dopo che sono stati tagliati a metà.

Dopo la scoperta di queste capacità ritenute (giustamente) sorprendenti molti ricercatori li hanno utilizzati per un notevole numero di esperimenti scientifici.

Uno di questi è particolarmente interessante.

Poiché la medicina indica nel cervello la memorizzazione della conoscenza e delle proprie esperienze, son stati presi alcuni di questi vermi e gli sono stati insegnate alcune cose.

Ad esempio il reagire in un determinato modo a certi stimoli quali la luce o il calore.

Esperimenti compiuti su diverse specie di vermi “insegnando” reazioni diverse a stimoli diversi.

Poi li hanno tagliati in due.

Lentamente le metà dei vermi ha cominciato a far crescere la parte mancante.

Una parte ha fatto crescere la parte mancante che era la coda ed un’altra la testa.

Quando i vermi hanno rigenerata la testa, sono stati sottoposti agli stessi esperimenti di prima. Si è costatato che quegli esemplari erano in grado di ricordare gli stimoli a cui erano stati sottoposti.

Le implicazioni di questo semplice fatto sono particolarmente interessanti.

Ci hanno sempre detto che la memoria delle nostre esperienze risiede nei neuroni del nostro cervello.

Se quei vermi hanno avuto amputato metà del corpo con l’INTERO cervello, come hanno fatto a “ricordare” le esperienze sensoriali che hanno avuto PRIMA dell’amputazione del cervello ?

Se i “vecchi” neuroni sono stati eliminati e quelli “nuovi” sono stati creati ex novo, dove sono stati presi i “vecchi” ricordi ?

Quale è la VERA sede dei ricordi e delle esperienze ?

Se a rispondere fossero le religioni, la risposta a questo quesito sarebbe forse scontata.

Ma oggi la meccanica quantistica ci parla di campi quantici che controllano la parte materiale del corpo.

Campi quantici in cui ha sede la memoria delle proprie esperienze.

Anche se queste conclusioni sono distanti anni luce da tutto quello che ci hanno sempre detto ed insegnato, purtuttavia la scienza va avanti e occorrerà accettare di rivedere alcuni dogmi o assiomi ritenuti incrollabili: quali quello dell’esistenza di un universo dualista composto da materia e mente/spirito.