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COMPUTER QUANTISTICI

IL COMPUTER QUANTISTICO. LA DIMOSTRAZIONE DELLA SCIENZA DELL’ESISTENZA DI DIO.

Da decenni si parla spesso di “meccanica QUANTISTICA “.

Se ne parla spesso, ma son concetti “astrusi” che non fanno presa nell’immaginario collettivo. Non vengono pubblicizzati nei TG nazionali, perché…non fanno Audience. Se vi sono programmi di informazione scientifica, gli ascolti si abbassano, se invece si parla di MORTI (covid, alluvioni, suicidi, omicidi, ecc) la curva degli ascolti schizzano in su. Pertanto ogni volta che si accende la TV si sente parlare sempre di qualche “disgrazia”, e si ha l’impressione che nel mondo non esista altro.

Un giorno facendo lo “zapping” mi imbatto su un documentario di “nicchia” del national geografic sul “COMPUTER QUANTICO”.

Ne avevo sentito parlare molti anni fa della ricerca finanziata dai più grossi colossi dell’informatica (come Google o Microsoft) e ritenevo fosse qualcosa che sarebbe interessata ai miei nipoti ma che questa nuova tecnologia non l’avrei conosciuta prima di qualche decennio (SBAGLIAVO DI GROSSO…come mi succede negli ultimi tempi sempre più spesso).

Come dice la stessa parola, il computer quantistico si basa sui QUANTI?

Come diceva il buon Don Abbondio prima dell’incontro con i bravi: “Carneade…chi era costui?”

Cosa è un QUANTO?

Su internet si trova qualcosa che può dare una vaga idea.

L’idea del quanto fu formulata per la prima volta nel 1900 da Max Planck per risolvere il problema dello spettro del corpo nero e poi ripresa in forma più fondamentale in senso fisico nel 1905 da Albert Einstein per la descrizione dell’effetto fotoelettrico. Il concetto di quanto divenne poi elemento fondante della meccanica quantistica.

Introdotta nell’ambito della fisica delle particelle con l’elaborazione dell’elettrodinamica quantistica, al fine di rendere la meccanica quantistica coerente con la relatività ristretta, ha poi trovato estesa applicazione anche in fisica della materia condensata, in quanto i campi, entità fisiche rappresentate in ogni punto dello spaziotempo, possono descrivere sia le radiazioni che la materia, come ad esempio i fluidi o i cristalli.

I fondamenti della teoria furono sviluppati tra i tardi anni venti e gli anni cinquanta del Novecento principalmente da Paul Dirac, Wolfgang Pauli, Sin-Itiro Tomonaga, Julian Schwinger, Richard P. Feynman, Freeman Dyson.

Ecco perché la “meccanica quantistica” non fa Audience…troppo fuori dalla portata del tipico “uomo comune”.

Ma quel documentario di National Geograpich era fatto per l’uomo comune e per la prima volta ho cominciato a capirci qualcosa (o almeno così mi era parso).

Il giornalista/documentarista di National, si era recato in un laboratorio americano impegnato da una decina di anni nella realizzazione di un computer quantico (con finanziamenti di milioni di dollari a pioggia dalle aziende sopracitate).

Col microfono vicino alla bocca dello scienziato in grembiule bianco gli fa una semplice domanda: “ ci sono progressi nella realizzazione di un computer quantico?”.

Lo scienziato con quel luccichio negli occhi di chi sta per dare una risposta epocale risponde: “Si. Abbiamo ottenuto incredibili progressi da quando abbiamo iniziato diversi anni fa”.

“Potrebbe descriverceli?”

“Certamente. Il problema più grosso è stato comunicare con i quanti di energia. Noi in pratica siamo dei “massaggiatori” che massaggiano un paziente e lo facciamo inviando onde di vario tipo al fine di riuscire a comunicare con i quanti e chiedere di fare dei calcoli matematici. Finalmente siamo riusciti in questo intento epocale ed abbiamo trasmesso la domanda ai quanti posti in questo contenitore (mostra sorridendo un rettangolo lucente di metallo): quanto fa 4+ 1? “

Il giornalista allarga gli occhi e chiede : “ ed i quanti hanno risposto?”

…e lui raggiante “ SI. Han detto … 5”.

La faccia del giornalista era di chi sa che quel servizio non sarebbe mai andato in onda e di chi dubitava fortemente di conservare il suo posto di lavoro.

Se ne accorge lo scienziato e cerca di consolarlo dicendogli: “ Guardi che è una cosa epocale. È un risultato eccezionale. Le spiego.

I quanti di energia possiamo immaginarli delle particelle infinitesimali che permeano l’intero universo.

Sino a qualche settimana fa noi li osservavamo, li studiavamo ma non riuscivamo a comunicare con loro.

Adesso grazie alla ricerca di questo laboratorio sappiamo due cose importanti: la prima è che LORO PENSANO, e che pensano in maniera CORRETTA. Cioè se gli chiediamo di fare una semplice operazione matematica tipo 4+1 ci trasmettono il risultato GIUSTO che è 5”.

Sappiamo, da altri studi, che i quanti comunicano tra di loro senza (apparentemente) alcun tipo di collegamento fisico e senza alcuna limitazione della distanza nello spazio. Un quanto che esiste in questo laboratorio in America SA cosa succede ad un quanto che si trova dall’altra parte del globo.

Formano una specie di rete …sono interconnessi.

Sino ad ieri non si era attribuito a questo fenomeno fisico una grande importanza ma OGGI sappiamo che questa rete interconnessa PENSA, e sa fare anche calcoli matematici”.

“Pensi cosa possiamo fare se riusciamo a fargli fare calcoli complessi e che potenza e velocità di calcolo potrebbe arrivare un computer basato su questa tecnologia che non richiede collegamenti vicini tra i vari QUANTI?”

Gli occhi del giornalista ed il suo sorriso indicavano che anche questa volta era riuscito a conservarsi il suo posto di lavoro.

Glissiamo su questa intervista del National Geographic che era di qualche anno fa. So che la ricerca è andata avanti e ho letto annunci di varie aziende che stanno per uscire con computer “quantici” funzionanti.

Quello che volevo porre alla vostra attenzione sono gli aspetti meno commerciali di questi studi.

L’intero universo e’ fatto di QUANTI di energia,

Il NOSTRO CORPO è fatto da miliardi di miliardi di QUANTI. Paragoniamo per un attimo che un Quanto sia come un elettrone (i fisici inorridiranno), ma solo per “semplicità di calcolo”.

Quanti elettroni ci sono nel nostro corpo?

Quanti in una Foresta o in una Montagna? Nella Terra …nella nostra Galassia?

Un numero tale che facciamo fatica a solo immaginarlo figurarsi SCRIVERLO.

Ebbene da OGGI sappiamo che questi QUANTI che permeano TUTTO …………PENSANO…..e sono INTERCONNESSI.

Interconnessi in una maniera NON fisica, o meglio di una fisica che stiamo ancora studiando ma che trascende i concetti di fisicità che abbiamo sempre avuto.

Le conseguenze di quanto sopra sono sconvolgenti,

Se un albero è fatto di quanti che pensano e che sono in contatto con altri alberi che pensano…si possono trasmettere informazioni in tempo reale e senza impedimenti di distanza?

Ma allora possiamo farlo anche noi con i nostri corpi?

Mi sovvengono i vari esperimenti sulla telepatia. Sulla capacità di percepire i pensieri degli altri. Il curioso fenomeno (provato da tutti) di essere osservati da dietro, girare la testa di scatto e verificare che qualcuno ci stava guardando…e si potrebbe andare avanti ancora.

Ma se ogni singolo QUANTO pensa ed e’ connesso con TUTTI GLI ALTRI senza limitazione di spazio e distanza, possiamo paragonare questa connessione infinita una specie di ….RETE NEURALE?

Similmente al nostro cervello che è composto da miliardi di neuroni che PENSANO e comunicano in tempo reale con TUTTI GLI ALTRI?

Noi ci riteniamo una razza fortunata perché abbiamo questi miliardi di neuroni che pensano …sino ad oggi!

Se quindi allarghiamo queste informazioni all’intero universo, che intelligenza può avere una STRUTTURA composta da…una quantità che non possiamo neanche immaginare di una rete di quanti pensanti…estesa all’intero universo?

Che intelligenza può avere una rete “neurale” di queste dimensioni?

Non riusciamo ad immaginarlo perché il nostro cervello è limitato al fatto che fa confronti basati sulla propria esperienza.

Il concetto di grande e’ dato dalla nostra esperienza quotidiana.

Se osserviamo una donna con una fiaccola in mano, possiamo anche immaginarla molto più grande messa su di un piedistallo davanti al porto di New York. Ma pensare che questa donna possa essere grande quanto una galassia? Quanto miliardi di galassie? Miliardi di miliardi di miliardi….ad un certo punto ci fermiamo.

Noi non siamo strutturati per immaginare l’INFINITO ed un infinito PENSANTE.

In passato per spiegare questi concetti è stato “inventato” il concetto di DIO.

Una realtà che trascende tutte le nostre cose…che ha varie caratteristiche tra le quali: l’immanenza. Cioè quella strana particolarità di essere DENTRO ogni singola cosa di questo universo.

Per l’uomo comune alla Simpson questo concetto ci era stato dato dicendo che “tutti i tuoi capelli sono stati contati” o che “non si muove foglia…che Dio non voglia”.

Dall’antico Egitto ci sono arrivati dei messaggi che si sono trasmessi attraverso vari canali sotterranei in un paio di millenni in cui sostenere che Dio siamo NOI STESSI, o meglio che tutto l’universo è Dio….in un ambiente in cui per molto meno ti bruciavano vivi…si è preferito il silenzio.

È la famosa teoria del TUTTO.

Del fatto che siamo tutti interconnessi. Che tutta la Materia presente nell’universo ha all’interno una componente di energia PENSANTE…energia che non muore al cessare della materia.

..e si potrebbe andare avanti su questi concetti ma Microsoft ci riporta con i piedi per terra.

Tra un po’ passerò da Mediaword e leggerò l’etichetta sotto un Computer Quantico nuovo fiammante, guardando le sue favolose caratteristiche.

…poi mi guarderò in giro, osservando le montagne e più in là le stelle e penserò…perché comprarne uno così piccolo ?

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