UN’ECLISSE DI SOLE

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UN’ECLISSE DI SOLE HA FATTO CAMBIARE RELIGIONE NELL’ANTICO EGITTO ?

Le eclissi hanno da sempre affascinato la nostra specie, contribuendo a far nascere miti e leggende in varie parti del mondo. Alcune di esse si sono legate a importanti eventi storici, come quella che avvenne il 29 maggio del 1919, che permise agli scienziati di dimostrare la teoria della relatività.

Altre eclissi storiche famose sono per esempio quelle avvenute in Palestina tra il 29 e il 33 d.C., tradizionalmente collegate all’eclisse descritta nella Bibbia al momento della morte di Gesù, o quella del 1133 d.C., che anticipò di qualche mese la morte del re inglese Entico I.

Secondo alcuni astronomi italiani, fra cui Giulio Magli del Politecnico di Milano, un’altra eclisse avrebbe persino contribuito a trasformare pesantemente il culto del Sole e del dio Ra in Egitto, attorno al 2471 a.C., portando a dei grossi cambiamenti culturali nella religione egizia.

All’epoca regnava in Egitto il faraone Shepsekaf, l’ultimo rappresentante della Quarta Dinastia, che a differenza dei suoi predecessori – noti oggi per essere stati i grandi costruttori delle piramidi di Giza – decise di compiere una grande rivoluzione religiosa: omise dal suo nome il suffisso “Ra”.

In quel lontano periodo storico, gli antichi egizi credevano che il faraone fosse l’incarnazione del Sole, manifestazione fisica del dio Ra, dunque massima divinità presente sulla Terra e unico uomo in grado di regnare l’universo. La scelta di Shepsekaf quindi poté essere vista durante il suo regno come un’eresia, che sconvolse non poco il popolo egizio.

Ancor più importante fu la scelta di abbandonare la costruzione delle piramidi, tornando alla realizzazione di tombe più arcaiche, note in archeologia come mastabe. Tra l’altro la mastaba di Shepsekaf si trova a Buto, nei pressi del delta del Nilo, lontano dai classici siti di Giza e di Heliopolis dove trovarono riposo i faraoni precedenti.

L’origine di queste “insolite decisioni” sarebbe da attribuire alla già citata eclisse del 2471 a.C., che oltre a oscurare il cielo in tutto il territorio egiziano fece anche sollevare alcuni dubbi sul ruolo del faraone all’interno del pantheon religioso egizio.

Secondo Magli, che ha utilizzato dei calcoli moderni per ripercorrere il percorso di quest’antica eclisse solare, tale evento avrebbe talmente sconvolto il popolo egizio che questo alla fine cominciò a pretendere una spiegazione religiosa del fenomeno al faraone e alla classe sacerdotale, che dal canto loro preferirono adottare alcune leggere modifiche al loro credo per integrare le eclissi alla loro religione.

Il faraone “smise” così d’interpretare il ruolo di Ra, divenendo di fatto solo un suo discendente, incarnazione del dio Horus. Egli inoltre scelse di farsi seppellire a Buto perché quella cittadina venne attraversata dal cono d’ombra prodotto dall’eclisse.

Per quanto questa evento astronomico segnò profondamente la cultura egizia, sfortunatamente nella Quinta dinastia i faraoni avrebbero ripreso a costruire le piramidi e a usare diversi simboli di devozione solare, dimenticando di fatto le scelte compiute da Shepsekaf.

Tutto sarebbe cambiato nuovamente quando più tardi il faraone Akhenaton decise di venerare esclusivamente il Sole, sotto la forma del dio Aton, durante la XVIII dinastia. Egli obbligò l’intero suo popolo ad abbandonare il culto degli altri dei – anche dello stesso Ra -, costruendo un’intera città in onore del Sole e formando la prima vera e propria religione monoteista.

Tuttavia, con la morte del faraone e la salita al trono di suo figlio Tutankhamon, le grandi rivoluzioni religiose e sociali di Akhenaton sarebbero state stracciate e Ra sarebbe tornato ad essere il dio principale del pantheon egizio. Dimostrando lungimiranza, il giovane faraone decise anche di non perseguitare il culto di Aton, permettendo ai pochi fedeli rimasti di continuare a celebrare i loro riti. Ciò potrebbe aver indotto alcuni suoi consiglieri a complottare per sostituirlo.