SPADE MICENEE

Lo xiphos era la spada utilizzata dalle forze di fanteria della Grecia antica. Forma originaria della spada micenea nell’Età del Bronzo, nell’Età del Ferro divenne parte della panoplia dell’oplita greco, che la utilizzava come arma di seconda scelta, quando la dory (lancia) non era più utilizzabile. Aveva impugnatura ad una mano e lama a doppio taglio lunga anche 60 centimetri.

Gli opliti spartani svilupparono una variante dello xiphos corta (30 cm), atta a colpire solo di punta nelle serrate mischie della fanteria pesante ellenica.

Menzione dello xiphos si trova già nell’Iliade di Omero, ove il vocabolo compare con il significato di “spada” e trova riscontro nel vocabolo di lingua micenea qsiphos, ove indica appunto genericamente la spada. Lo xiphos sarebbe dunque stato il nome dato nell’Antica Grecia e nell’arcipelago Egeo alla prima tipologia di arma bianca manesca apparsa durante l’Età del Bronzo, mantenuto in uso con il medesimo significato nella successiva Età del Ferro.

Nello specifico, lo xiphos miceneo doveva essere arma atta a colpire prevalentemente di punta, una sorta di antenato dello stocco. La spada a lama diritta, affilata su ambo i lati, da utilizzarsi per colpire di punta e di taglio era invece il phasgana (phasganon) con lama a foglia. Nei secoli tardi dell’Età del Bronzo questa distinzione venne meno e la parola greca xiphos, derivata da qsiphos, passò ad indicare sia le spade a lama stretta sia quelle a lama più larga, atte ad una scherma più variegata.