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12 Settembre 2011 SCIENZA
di Brian Handwerk http://www.nationalgeographic.it
Il virus che trasforma i bruchi in "zombies"
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Gli studiosi hanno individuato un gene che consente al virus di trasformare i bruchi in "zombie": lo rivela una ricerca pubblicata su Science. Il virus costringe il suo ospite ad arrampicarsi sugli alberi, dove poi, ridotto in poltiglia, muore.

Quando sono in salute, i bruchi di bombice (Limantria dispar) di notte si arrampicano sugli alberi per cibarsi delle foglie; poi, di giorno, scendono per rifugiarsi tra le fessure della corteccia o al suolo per sfuggire ai predatori. A volte però questi bruchi vengono attaccati dal baculovirus, un tipo di virus che colpisce comunemente gli invertebrati. I bruchi colpiti da questo parassita, sono "guidati" sulle cime degli alberi e riprogrammati dal virus per restarci, finchè non vanno incontro ad una morte degna di un film horror.

Come spiega Kelli Hoover, entomologa della Penn State University che fa parte del gruppo che ha condotto la ricerca, "i bruchi, una volta infettati, peggiorano e restano sugli alberi dove muoiono". Dopo essersi diffuso su tutto il bruco, il virus trasforma il suo ospite in una poltiglia. Questa poltiglia offre un terreno perfetto per la riproduzione dei virus e, sgocciolando a terra, cade sul fogliame. I bruchi che si cibano delle foglie infettate si ammalano consentendo al virus di diffondersi facilmente nella popolazione di Limantria.

Il gene egt

L'esistenza di virus che trasformano gli animali in "zombie" è nota, ma il loro codice genetico, fino ad ora, non era del tutto conosciuto. Perciò, Hoover e i suoi colleghi hanno pensato di infettare alcuni bruchi di bombice con una mezza dozzina di tipi diversi di baculovirus. Poi hanno messo i bruchi malati all'interno di alcune bottiglie con del cibo sul fondo. I virus portatori di un determinato gene, che gli scienziati hanno chiamato egt, costringevano i bruchi a salire sulla cima del contenitore e a rimanere lì finchè non morivano. I ricercatori hanno allora rimosso il gene egt dai virus che lo possedevano, hanno infettato di nuovo i bruchi con il parassita modificato e si sono accorti che il comportamento da zombie non si presentava più. I ricercatori infine hanno inserito il gene egt in un virus che non lo possedeva, e l'effetto zombie ha di nuovo colpito i bruchi.

"In qualche modo questo gene egt permette al virus di manipolare il comportamento dei bruchi. Il virus così si fa portare nella giusta posizione, cioè in cima agli alberi, da dove può cadere sulle foglie e trasmettersi ad altri bruchi", spiega Hoover. Secondo lo studio, il gene probabilmente disattiva l'ormone che regola la muta. "Questo forse rappresenta un vantaggio per il virus in quanto mantiene il bruco nella fase di nutrizione. Il bruco si accresce sempre di più offrendo così maggiore spazio per la riproduzione del virus".

Nemico naturale

In natura esistono diversi tipi di baculovirus e la maggior parte delle specie di bruchi sono colpite da uno o più di questi parassiti. Questo virus comunque non ha un forte impatto sulle Limantria dispar in quanto specie. Infatti le popolazioni di Limantria sono naturalmente soggette ad alti e bassi e così, quando il numero di bruchi è sotto controllo, lo è anche il numero dei virus. Se però la popolazione di Limantria aumenta, il virus esplode, funzionando da limitatore naturale delle infestazioni da bruchi.

"Il virus è arrivato in Nord America insieme ai bruchi. È il loro nemico naturale", conclude Hoover.

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