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20 Gennaio 2002 ARCHEOLOGIA
LINDA SUE GALATE Archaeology Magazine
L´apostolo Pietro a Roma?
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Nonostante San Pietro sia uno degli apostoli di Gesù meglio conosciuti, i suoi viaggi a Roma e perfino la sua ultima dimora rimangono un mistero. Una pittura dell´inizio del terzo secolo, comunque, sembra gettare luce sulla popolarità dell´apostolo tra i cristiani delle prime comunità di Roma, e forse circa la sua attività presso le catacombe di Priscilla.

Questi luoghi di sepoltura sotterranei sulla Via Salaria, l´antica rotta del sale che entrava a Roma dal nord, furono probabilmente così battezzate dopo che il membro di una nobile famiglia romana fece dono della terra alla comunità cristiana per propositi funerari. Il nucleo delle catacombe di Priscilla era un cimitero di famiglia ove il nome Priscilla è stato trovato iscritto su una lastra di marmo insieme con altri nomi dei componenti della famiglia.

Nella prima sezione della catacomba –datata alla fine del secondo o all´inizio del terzo secolo- si trova una camera sepolcrale finemente decorata, e recentemente restaurata, all´imboccatura di una galleria che conduce ad altre camere parzialmente distrutte. Il restauro è parte di un progetto di preservazione promosso dal Vaticano.

L´area al di sopra di una serie di sepolcri tagliati nei muri di pietra tenera, è illustrata con dipinti raffiguranti eventi biblici. La camera prende il suo nome da un affresco diviso in tre parti, chiamato la Velatio, che si trova di fronte all´entrata. Celebrato dagli storici dell´arte per la maestria della sua tecnica pittorica, l´affresco fu battezzato dai primi studiosi che credevano che una parte del dipinto, ovvero l´immagine di un uomo dipinto con la mano destra stesa verso una donna ed un giovane uomo, rappresentasse parte di un matrimonio rituale romano.

La mia ricerca nelle catacombe negli ultimi 10 anni, mi ha portato invece a credere che l´immagine centrale, una persona in piedi, in posizione frontale, con la testa coperta e le braccia stese, sia una raffigurazione della risurrezione. Normalmente ritraente una donna, è questa una delle immagini più popolari nella prima arte cristiana. Ma cosa può avere a che fare con la risurrezione quest´uomo, che indossa strisce senatoriali che gli coprono la testa? Credo che la figura sia in realtà l´illustrazione di un testo apocrifo del tardo secondo secolo, gli Atti di Pietro. Nel corso dei secoli d´inizio della Cristianità, furono scritti molti testi circa la vita, la famiglia ed i seguaci di Cristo. La maggior parte degli autori è ignota. Probabilmente, i Padri della Chiesa selezionarono i racconti più autentici, per formare quel che noi conosciamo con il nome di Nuovo Testamento. I Libri che contengono informazioni discutibili sono conosciuti come apocrifi.

Qui, l´artista ha illustrato la storia di un miracolo di risurrezione dell´apostolo Pietro, che riportò alla vita un popolare senatore romano, ed evidenzia i falsi insegnamenti di un mago, rappresentato dal miracolo della madre e del giovane bambino. Il bambino parla come un uomo, ammonendo lo stregone e facendolo ammutolire. La terza composizione ritrae il senatore nell´atto di risollevarsi, ancora negli abiti della sepoltura, e che aiuta sua madre a presentare un´offerta di ringraziamento all´apostolo Pietro seduto, come descritto nel testo.

Nonostante esso sembri l´unico esempio illustrato di questo testo, le catalogazioni compilate dagli archeologi nel corso del ventesimo secolo, rivelano che esiste una pittura simile in un gruppo di copie dipinte a mano di affreschi che decoravano varie camere tombali. Ora perse o distrutte, sono identificate come esistenti in una catacomba dove si suppone che l´apostolo Pietro fosse stato battezzato.

Registrazioni di scavi effettuati nel tardo sedicesimo secolo, e condotti dall´archeologo Antonio Bosio, suggeriscono che altri due cimiteri furono trovati vicino a quello di Priscilla, e al quale potevano forse essere connessi. Se l´apostolo Pietro realmente predicò e fu battezzato nella camera sepolcrale collegata a quella di Priscilla, come i primi itinerari, i graffiti ed un gran numero di leggende e testimonianze suggerisce, sarebbe stato un adeguato tributo per commemorare l´evento tramite un´illustrazione dei suoi poteri miracolosi descritti negli Atti di Pietro, un testo redatto non molto prima che gli affreschi fossero dipinti.