L'essere vivente più pesante non è una sequoia, una balena o una colonia di insetti, ma è Pando, un enorme colonia di pioppo che, di fatto, è un vero e proprio super-organismo.
Pando è una colonia di oltre 47.000 steli di pioppo della specie Populus tremuloides. Ogni albero cresce fino ad circa 25 metri, con un diametro del tronco che va dai 20 agli 80 centimetri.
Non si tratta tuttavia di una semplice foresta, in cui ogni albero o cespuglio ha un particolare profilo genetico, differente dagli altri individui della propria specie: gli alberi, nel caso di Pando, sono tutti cloni dell'albero originale, e connessi attraverso una rete di radici condivisa, e in qualche modo intelligente.
Pando si trova nella Fishlake National Forest, sulle Wasatch Mountains nello Utah, ed è l'essere vivente più pesante mai scoperto dalla scienza. Si estende per circa 43 ettari, e l'insieme dei suoi alberi pesa un totale di circa 6.600 tonnellate, rendendolo 15 volte più pesante dell'essere vivente più esteso del mondo (un fungo), e più della sequoia più grande del mondo, il Generale Sherman, che pesa circa 6.100 tonnellate.
Questa colonia di pioppi è stata scoperta da Burton V. Barnes dell'Università del Michigan, il primo a descrivere la crescita dei cloni di questa pianta e l'intricata rete di radici che governa questo super-organismo.
Pando ha potuto battere molti record grazie alla riproduzione vegetativa, un sistema di riproduzione che prevede l'estenzione orizzontale delle radici, per poi dare alla vita un nuovo "nodo vegetale" della pianta. Non è un meccanismo insolito per il regno vegetale: accade con le fragole, con l'erba comune, e con molte altre specie di piante.
In natura, la riproduzione vegetativa si manifesta spesso in vaste aree, ed è proprio il caso di Pando. L'albero che ha dato origine a Pando è un maschio, e tutti i cloni nati successivamente sono maschi, condividendo lo stesso patrimonio genetico. Sebbene quindi le specie di pioppo note siano dotati di riproduzione sessuata, la colonia di Pando si riproduce quasi esclusivamente attraverso l'estensione delle radici dai nodi della colonia. Ne consegue che ogni albero di Pando, che si trovi a nord o a sud della colonia, ha un profilo genetico identico agli altri, salvo rare mutazioni.
Il sistema di radici di Pando ha circa 80.000 anni, anche se i suoi nodi (alberi) raggiungono un'età media di 130 anni, con un'età massima di 200. Come questo sia possibile, è facile intuirlo: il primo Pando, nato circa 80.000 anni fa, ha continuato a clonarsi in continuazione, dando origine ad altri alberi identici dal punto di vista del profilo genetico.
E' come se questo pioppo avesse raggiunto l'immortalità creando copie di se stesso, e riuscendo a tramandare il proprio patrimonio genetico nel corso dei millenni. Prima della morte di un nodo di Pando, l'albero ha già generato diversi nodi-figlio, lasciando il vecchio "involucro" per trasferirsi in nuovi germogli.
Ci sono inoltre altri meccanismi che contribuiscono alla sopravvivenza di Pando, come il suo incredibile sistema di radici. Il network di vasi che distribuiscono i nutrienti è in qualche modo intelligente: se la rete nota che in un'area c'è più acqua mentre un'altra risulta essere più arida, è in grado di inviare più nutrienti verso la regione del network di radici in cui l'acqua scarseggia.
C'è poi un meccanismo ormonale molto complesso in gioco. Quando un clone è in riproduzione, crea degli steli, che diventeranno a loro volta cloni con il passare del tempo. Questi steli inviano in continuazione segnali ormonali alla rete di radici, segnalando l'inutilità di produrre nuovi individui.
Ma quando uno di questi steli muore, il clone che lo ha generato non riceve più il segnale ormonale. Se l'assenza di segnale è forte, significa quindi che molti steli sono morti: parte quindi una reazione che innesca un'enorme produzione di nuovi steli a crescita veloce, fino al numero record di 400.000 steli di pioppo per acro.
Questo meccanismo di resistenza è un'arma a doppio taglio: da una parte, consente a questo pioppo di ripopolare velocemente un'area colpita da qualche agente distruttore, come valanghe, inondazioni o fuoco; dall'altro, ne rallenta la diffusione e la crescita in caso di periodi poco turbolenti per la foresta.
Se non intervengono agenti distruttivi, infatti, conifere ed altre piante invadono lo spazio vitale degli steli di pioppo, che trovano parecchie difficoltà a sopravvivere con bassi livelli di luminosità.
Pando sembra quindi essere sopravvissuto per così tanto tempo anche grazie ad una serie regolare di incendi, che ha consentito al meccanismo di difesa del network di Pando di generare una quantità impressionante di cloni.
Rimangono ancora dubbi sull'età di Pando e sul suo diritto a detenere il primato di essere vivente più pesante del mondo. secondo alcuni ricercatori, ci sarebbe un network di pioppi, poco noto nello Utah, dall'età di circa un milione di anni, e che si estenderebbe per 80 ettari.
L'età di Pando è stata determinata da una serie di fattori, come la storia dell'ecosistema locale nel corso dei millenni, il tasso di crescita dipendentemente dal clima, le sue dimensioni e l'analisi genetica delle mutazioni intervenute nel corso degli anni. L'età di 80.000 anni è una stima prudente: alcuni ritengono che la colonia abbia un'età vicina al milione di anni.
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