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25 Novembre 2010 ARCHEOLOGIA
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Cagliari, scoperto traffico da 1 mln di euro di reperti archeologici venduti online
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Monete di età punica, romana repubblicana, romana imperiale e medievale 'viaggiavano' sulla rete per essere smerciate dopo essere state sottratte in alcuni scavi clandestini. Denunciate 14 persone. E' il traffico scoperto dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Sassari, competente per la Sardegna, che ha bloccato la vendita sul web di importanti reperti archeologici provenienti da scavi clandestini. In alcuni casi il volume d'affari ha superato il milione di euro.

Gli uomini del nucleo, coordinati dal capitano Paolo Montorsi, hanno denunciato 14 persone ed hanno recuperati i reperti di notevole valore storico e scientifico.

Un cagliaritano, di cui non e' stata resa nota l'identita', appassionato di archeologia, utilizzava siti di vendita online per mettere in commercio le monete di eta' punica, romana repubblicana, romana imperiale e medievale, per un periodo che va dal IV secolo a.C. al XII d.C..

Le indagini, coordinate dalla Procura di Cagliari, hanno permesso di risalire al venditore e a 13 acquirenti: le identificazioni sono state effettuate direttamente sul web e attraverso servizi di osservazione e appostamento. Sono state quindi eseguite una quindicina di perquisizioni domiciliari in diversi centri della penisola e in Sardegna, permettendo il ritrovamento di 2mila monete d'oro, argento e bronzo, 535 reperti paleontologici ed archeologici, vasi anfore, lucerne, sculture fittili, bronzee, fibule, monili, ampolle e unguentari vitrei, asce, punte di freccia, e monili.

Recuperati anche 1.106 frammenti di reperti fittili, bronzei e vitrei databili dall'età fenicio-punica al Tardo Medioevo.