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12 Novembre 2010 ARCHEOLOGIA
Il Tirreno
Gli scavi di Roselle rischiano di fare la fine di Pompei
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Il grido del sindaco di Grosseto: antiche mura a rischio crolli, servono lavori ma mancano soldi. E un gruppo di parlamentari suona il campanello d'allarme per l'archeologia in Toscana.

L'imponente cinta muraria etrusca di Roselle (Grosseto) corre gli stessi rischi di Pompei. Lo rivela il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi. Anche gli scavi dell'area archeologica etrusca di Roselle, frazione alle porte del capoluogo, andranno incontro "a gravi rischi di stabilità se non arriveranno fondi per il loro consolidamento", dice Bonifazi.

"Il grido di aiuto della soprintendente Fulvia Lo Schiavo, della direttrice Carlotta Cianferoni e del direttore del sito archeologico Mario Cygielman trova quindi tutto il mio sostegno - aggiunge Bonifazi - perché è inaccettabile il disinteresse del governo rispetto alla tutela di un tale patrimonio storico e culturale".

I senatori del Pd Vittoria Franco e Andrea Marcucci, in merito al rischio di cedimento delle mura etrusche di Roselle, chiedono una "indagine conoscitiva sullo stato delle 11 aree archeologiche della Toscana". "Non è ammissibile - dicono - il degrado del parco di Roselle e la cronica mancanza di risorse denunciata dalla soprintendente Fulvia Lo Scalo. Nel 2010 servivano 5 milioni di euro, ne sono arrivati solo 1 milione e 300 mila euro. In questi anni le Soprintendenze sono state costrette all'impotenza, la finanziaria per mesi ha bloccato i rimborsi e l'uso di mezzi propri per gli archeologi ed i tecnici impegnati in missioni di tutela. In Toscana - proseguono i parlamentari - c'è una sola auto di servizio per coprire un patrimonio molto vasto. Una situazione molto grave e che di fatto a Roselle ed in altre aree ha portato alla paralisi delle attività di controllo e della messa in sicurezza delle strutture".