sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
5 Settembre 2001 ARCHEOLOGIA
AP online (The Associated Press)
Una spedizione cerca il sito del diluvio biblico
tempo di lettura previsto 4 min. circa

SOFIA (BULGARIA) – L´Arca di Noè potrebbe giacere ben preservata nelle profondità misteriose del Mar Nero?

Una spedizione congiunta Bulgaro-Statunitense sta ispezionando il Mar Nero alla ricerca di una civiltà perduta, una missione che potrebbe gettare più luce circa la data ed il sito del biblico Grande Diluvio.

Sotto la supervisione dell´esploratore subacqueo d scopritore del Titanic Robert Ballard, un gruppo di 19 scienziati ha lasciato la città portuale di Varna, circa 300 miglia ad est di Sofia, verso la metà di Agosto. La loro nave, l´"Akademik", userà la tecnologia sonar per cercare le foci dei fiumi Provadiyska e Kamchia.

Nel corso della loro spedizione di 30 giorni, saranno anche ricercate le prove sottomarine di abitazioni umane nella regione del Mar Nero, prima del diluvio descritto nel libro della Genesi dell´Antico Testamento. La Bibbia dice che Noè costruì un arca sulla quale lui, la sua famiglia e creature viventi di ogni tipi sopravvissero al diluvio. Numerose città si crede fossero situate lungo i corsi di entrambe i fiumi.

Alcuni scienziati teorizzano che una società che precedette quelle dell´Egitto e della Mesopotamia furono sommerse dal Mar Nero al tempo del massiccio diluvio 7600 anni or sono. Il diluvio trasformò il lago dalle acque dolci in un lago dalle acque salate.

Ballard, insignito del riconoscimento del National Geographic "Esploratore in Residenza", è meglio conosciuto per aver trovato i resti del Titanic nel 1985. Ha anche operato all´Istituto per l´Esplorazione a Mystic, Connecticut. Tre anni or sono, ha trovato indicazioni di antiche linee di costa, alcune miglia al di sotto dell´attuale costa del Mar Nero.

Anche se non ha preso parte alla spedizione attualmente in corso, Ballard è in comunicazione continua via satellite con il gruppo. Egli ha riferito che se la spedizione avrà successo, tornerà nel 2003, quando proseguirà la ricerca con Hercules, un robot sviluppato per scavi archeologici sottomarini di precisione.

La spedizione è stata finanziata dalla Società del National Geographic, che ha in programma un libro ed un programma televisivo sulla ricerca di Ballard nel Mar Nero.

"Cerchiamo prove di stanziamenti ove la gente vivesse prima del diluvio" ha riferito Ballard ai giornalisti nel corso di un breve soggiorno in Bulgaria. "L´inondazione interessò tutto il mondo 7600 anni or sono, ma "questo fu il diluvio dei diluvi"."

Nel 1999 il gruppo di Ballard aveva scoperto una nave di legno in condizioni "assolutamente impressionati" – nonostante avesse 1500 anni - nel Mar Nero, a largo delle coste della Turchia.

"Quando gli archeologi videro la nave, dissero che poteva benissimo essere affondata una settimana prima, per quanto era ben conservata" riferisce Ballard.

Le acque uniche perché prive di ossigeno delle profondità del Mar Nero, hanno permesso al relitto mantenersi integro senza subire i normali danni da erosione che affliggono i vascelli di legno. A differenza degli altri oceani, le acque profonde del Mar Nero non consentono la circolazione e la dispersione di ossigeno, e ciò previene la formazione di microrganismi che distruggerebbero i relitti.

In aggiunta alla nave ben preservata, sono stati trovati tre altri relitti, nelle acque torbide dove si trova un po´ di ossigeno. Questi ultimi soffrivano però i danni dell´erosione.

Secondo una teoria che Ballard ed i suoi colleghi sottoscrivono, quando i ghiacciai si sciolsero alla fine dell´Era Glaciale, l´acqua che fluiva dal Mediterraneo attraversò il Bosforo ad una velocità 200 volte superiore a quella delle Cascate del Niagara.

"La nostra missione ora è quella di trovare l´antica linea di costa, 510 piedi al di sotto del livello del mare, e le prove di abitazioni umane prima del diluvio" dice Ballard. "Abbiamo potuto affrontare la spedizione grazie alle mappe preparate dal Professor Petro Dimitrov e dai suoi colleghi, che mostrano l´antica linea di costa".

Dimitrov, capo dell´Istituto Bulgaro di Oceanografia, ritiene che le prove di una civiltà perduta possano essere trovate nelle profondità del Mar Nero. "Nel 1972 una necropoli Neolitica contenente le più antiche tombe scoperte in Europa fino ai nostri giorni, furono scoperte presso Varna" ricorda Dimitrov. La necropoli, ora in mostra al museo archeologico di Varna, era stata datata al 4600-4200 a.C.; contiene 294 tombe e circa 3000 oggetti d´oro, 200 oggetti di rame, vari strumenti di pietra e numerosi oggetti funerari o religiosi.

Durante una spedizione Bulgaro-Russa nel 1985, Dimitrov aveva trovato un´antica placca di pietra a circa 40 miglia a largo, successivamente battezzata la "Placca di Noè".

"La mia impressione è che non sia caduta da una nave affondata, ma che sia stata usata dalla gente che popolava queste zone" ha riferito Dimitrov.