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3 Novembre 2010 SCIENZA
ditadifulmine.com
RICREATO FEGATO UMANO IN LABORATORIO
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I ricercatori dell'Istituto di Medicina Rigenerativa alla Wake Forest University Baptist Medical Center hanno raggiunto un risultato importante verso la ricostruzione totale in vitro di organi umani: hanno realizzato una versione in miniatura di un fegato.

L'esperimento è il primo a sfruttare cellule epatiche umane per creare un organo funzionante, almeno in laboratorio, proprio come fegato naturale. Il passo successivo sarà quello di provare a realizzare fegati animali e verificare se e come possano funzionare dopo il trapianto su cavie.

Lo scopo ultimo è quello di trovare una soluzione alla mancanza di donatori di fegato, e fornire alle aziende farmaceutiche un fegato artificiale e biologico per la sperimentazione di nuovi farmaci.

"Siamo eccitati dalle potenzialità che queste ricerca rappresenta, ma dobbiamo sempre ricordare che siamo in fase iniziale e molti problemi tecnici devono ancora essere superati prima di dare benefici ai pazienti" spiega Shay Soker, professore di medicina rigenerativa e direttore del progetto. "Non solo dobbiamo capire come crescono miliardi di cellule epatiche contemporaneamente per poter creare un fegato in scala adeguata, ma dobbiamo determinare se questi organi sono sicuri per i pazienti".

E' la prima volta che si crea una versione in minatura di un fegato sfruttando cellule umane. "La nostra speranza" dice Pedro Baptista, autore dello studio, "è che, una volta trapiantati questi organi, mantengano e acquisiscano funzionalità man mano che si sviluppano".

Per creare l'organo, gli scienziati hanno utilizzato il fegato animale come modello, trattandolo con un detergente che rimuove tutte le cellule, lasciando tuttavia intatto la struttura di supporto dell'organo, composta da collagene. Hanno poi rimpiazzato le cellule animali con due tipi di cellule umane: cellule immature del fegato, e cellule endoteliali.

Queste cellule son state immesse nella struttura di collegene seguendo il percorso dei vasi sanguigni del fegato decellularizzato: il processo di eliminazione delle cellule infatti lascia intatto il sistema di vasi sanguigni.

A questo punto, si è piazzato il fegato all'interno di un bioreattore, per alimentarlo costantemente e consentirgli di crescere.

Dopo una settimana, è stata riscontrata una formazione progressiva di tessuto epatico umano, e lo sviluppo di funzioni epatiche tipiche di un fegato naturale. Si è osservata una diffusa crescita cellulare, fino ad arrivare ad un fegato umano in miniatura, funzionante.

La creazione di un fegato artificiale secondo questa tecnica di decellularizzazione era già stata eseguita in precedenza, ma solo con cellule animali. La fattibilità di un fegato umano era fonte di dibattito, ma questa nuova ricerca apre una strada del tutto nuova, e ha potenzialità vastissime.

Come suggeriscono gli stessi ricercatori, sarebbe possibile sviluppare tecniche per la produzione di reni e pancreas, come qualsiasi altro tipo di tessuto idoneo per questa metodologia.

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