Il nostro universo sembra destinato a non finire mai il corso della sua esistenza: esiste da quasi 14 miliardi di anni, e non mostra segnali di cedimento.
Ma secondo un nuovo studio condotto dalla Cornell University, il nostro universo è destinato a finire tra circa 5 miliardi di anni, almeno stando a quanto dice una delle teorie sull'origine dell'universo.
La teoria sulle origini definita "teoria dell'inflazione eterna" dice, tra le altre cose, che il nostro universo è parte di un multiverso, un contenitore più ampio riempito da un numero indefinito di universi, ognuno dei quali può dare origine ad un numero infinito di universi-figlio.
Il principale problema di questa teoria è il calcolo delle probabilità che un evento possa verificarsi. "La normale nozione di probabilità" dice Ken Olum, della Tufts University, "come ad esempio il fatto che un evento A possa accadere due volte e un Evento B quattro, e che le probabilità che si verifichi l'evento B sono doppie, non funziona, perchè invece di due o quattro si ha infinito".
Il problema fino ad ora è sempre stato "aggirato" con una scorciatoia matematica, prendendo in esame porzioni finite dell'universo e calcolando le probabilità che un evento possa verificarsi all'interno di esse. Ma nel nuovo studio, il team di ricerca guidato da Raphael Bousso fa notare che questa tecnica ottiene un risultato non previsto.
"Non si possono usare scorciatoie come strumenti matematici senza influire sui risultati La stessa scorciatoia che ci fornice queste predizioni relativamente corrette predice anche la fine dei tempi. In altre parole, se si una una scorciatoia per calcolare le probabilità nell'inflazione eterna, la scorciatoia stessa diventa un evento che può accadere".
E, secondo le tecniche attualmente utilizzate per il calcolo probabilistico sugli eventi del cosmo, il nostro universo, vecchio di circa 13, 7 miliardi di anni, raggiungerà la sua fine in 5 miliardi di anni. Come avverrà non è dato saperlo, ma sarà probabilmente un evento veloce e inaspettato, che porrà fine all'esistenza della materia che conosciamo.
Ovviamente, credere o meno a questa previsione è una questione di fiducia nei modelli matematici che descrivono il nostro universo. Non sono in pochi gli scettici sul fatto che un modello matematico incompleto, e che usa scorciatorie per la semplificazione del calcolo, possa realmente descrivere la storia passata e futura della nostra bolla-universo.
In circa cinque miliardi di anni, tra l'altro, il nostro sole inizierà a trasformarsi in una gigante rossa, espandendosi oltre l'orbita terrestre e inglobando tutto ciò che incontrerà. Chi annienterà la nostra esistenza per primo? L'universo in distruzione, o una stella che si ingigantisce?
Forse, sarebbe più proficuo preoccuparsi prima di altre questioni, che mettono più a serio rischio la nostra esistenza, e che hanno scadenze temporali più vicine, a volte quasi immediate.
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