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20 Settembre 2010 SCIENZA
Ansa
Allergie, attenzione ad acari e frutta a settembre
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A pesare anche la chiusura delle case per via delle vacanze.

Nonostante la primavera con i suoi pollini e graminacee sia ormai alle spalle, anche la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno riservano brutte sorprese a chi soffre di allergie: acari, piante, insetti e alimenti possono infatti tormentare e irritare naso, pelle e gola di molte persone, come assicura Domenico Schiavino, direttore del servizio di Allergologia del policlinico Gemelli di Roma.

''La stagione delle allergie non finisce mai - spiega - In questo periodo non mancano infatti cibi e piante di stagione che possono essere molto fastidiosi''. A scatenare problemi respiratori ci sono le composite, piante selvatiche molto comuni nei prati. ''Finito il periodo delle graminacee - continua Schiavino - a giugno inizia la fioritura dell'assenzio selvatico e dell'ambrosia, fino a 15 anni fa sconosciuti sul nostro territorio e arrivati con le derrate alimentari provenienti dagli Usa nelle zone limitrofe agli aeroporti, come Linate, Malpensa e Fiumicino, dove hanno creato delle 'isole di sensibilizzazione' per i pazienti''.

Oltre alle composite, un altro polline che si riattiva in questo periodo e' quello della parietaria, che si ritrova sui muri vecchi e che provoca asma e riniti in molte persone, soprattutto nei periodi di febbraio-marzo, fine giugno e settembre-ottobre. Ma quello di settembre e' anche il periodo di ''maggior riproduzione degli acari della polvere - continua Schiavino - grazie alle temperature di 16°-24° e un'umidita' superiore al 60%. Da meta' settembre a fine novembre proliferano nelle case. Chi rientra dalle vacanze puo' andare incontro anche ad una riacutizzazione dell'allergia, visto che con le abitazioni tenute chiuse per 2-3 settimane, gli acari si sono moltiplicati in tutta tranquillita'''.

Ma oltre alle allergie respiratorie ce ne sono altre che possono riservare qualche seccatura. Come quella ad alcuni frutti di stagione, quali pesca, melone e mandorle, o agli insetti. ''Ogni anno ci sono almeno 6-7 persone che muoiono in Italia - conclude Schiavino - per l'allergia scatenata dalle punture di api, vespe o calabroni. Spesso si sbaglia a trattare le persone che vi sono allergiche: dare l'antistaminico non serve a niente infatti. Sono molto piu' efficaci trattamenti desensibilizzanti che non danno problemi di tollerabilita' e hanno effetti clinici molto rilevanti. Per le zanzare invece il consiglio e' di usare l'antistaminico da maggio a settembre e pomate cortisoniche, se si hanno delle reazioni importanti alle loro punture. Stiamo comunque studiando quanto sostiene una vecchia teoria, e cioe' che la vitamina B1 in alcuni soggetti cambia l'odore delle pelle, proteggendoli dal bombardamento di questi fastidiosi insetti''.

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