Delfini, ancora loro. Quando sembra che abbiano già stupito a sufficienza, ecco che qualche ricercatore scopre un nuovo aspetto di questi straordinari mammiferi marini.
Non bastava aver scoperto che i delfini sono estremamente intelligenti, sociali, abilissimi cacciatori, creativi, anche inquietanti per certi aspetti. Si scopre ora che i delfini potrebbero essere in grado di pescare con sistemi ingegnosi.
Non so quanti di voi hanno presente le trappole per polipi. Fin dall'antica Grecia, si usava piazzare contenitori di terracotta sul fondo del mare; i polipi trovavano decisamente attraenti le anfore greche, soprattutto per il fatto di essere molto territoriali: si rifugiavano nelle anfore, e non lasciavano la tana fino a quando il pescatore non recuperava il contenitore.
I delfini, pare, potrebbero aver imparato a sfruttare la stessa tecnica di pesca. Sono molti anni che i biologi marini hanno notato che alcuni delfini, specialmente quelli che vivono a Shark Bay in Australia, usano portare in superficie grosse conchiglie, per poi scuoterle con forza.
Lo scopo di questo comportamento è sempre stato oscuro. C'è chi riteneva si trattasse di un gioco, altri di un rituale di accoppiamento, altri ancora ritenevano che i delfini volessero cibarsi del mollusco all'interno della conchiglia.
Simon Allen, ricercatore della Murdoch University, ha invece scoperto che potrebbe trattarsi di un metodo di pesca.
La sua scoperta è nata dall'osservazione di un delfino, risalito in superficie con un'enorme conchiglia. L'animale ha iniziato a muovere violentemente la conchiglia, per poi interrompere il presunto gioco e scomparire sotto la superficie.
Quando Allen ha sviluppato le fotografie dello strano episodio, si è accorto che dalla conchiglia era uscito un pesce.
Da qui nasce l'ipotesi che i delfini possano inseguire le loro prede fino ad una conchiglia, che i pesci inseguiti valuterebbero come un riparo sicuro senza però rendersi conto di essere vittime di una trappola ben architettata.
Una volta completata la pesca, il delfino porta la conchiglia in superficie, la scuote per stordire il pesce e farlo uscire dal nascondiglio, e si gode il meritato pranzo.
I delfini di Shark Bay sono già noti per l'utilizzo di diverse tecniche di caccia, compreso il servirsi di strumenti. L'ipotesi di Allen potrebbe quindi avere un fondamento di realtà, anche se Janet Mann, etologa dell'Università di Georgetown, ha qualche dubbio: "Non sappiamo tutto sulla storia della conchiglia".
Mann sostiene che questo comportamento sia stato osservato molto raramente, cosa che suggerirebbe che non si tratti di un vero e proprio metodo di caccia, ma di episodi sporadici non legati ad una particolare tecnica di cattura delle prede.
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