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29 Giugno 2010 ARCHEOLOGIA
di Fabio Jouakim La redazione di La Porta del Tempo
Ufo "atterrati" a Crispano (napoli)
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tempo di lettura previsto 3 min. circa

La strada è bloccata dalle auto in coda, le famiglie si muovono compatte come per la festa del paese, in una processione infinita che in due giorni ha portato qui almeno diecimila persone, provenienti anche dai comuni vicini. Dal suo carretto Angelo vende la "limonata del marziano", mentre con lo sguardo vigila sui ragazzini che si arrampicano sulle mura del campo sportivo rischiando l'osso del collo, pur di vedere qualcosa. È dall'altra notte che questo campo usato come pascolo, a ridosso dello stadio di Crispano, è diventato meta dei curiosi, i cui video ora affollano Youtube. Il soggetto? Alcuni disegni rettangolari sull'erba schiacciata, lasciati da una presunta visita di extraterrestri.

A scorgere gli Ufo, nel cuore della notte, tre operatori della Ego Eco, la ditta che si occupa della raccolta rifiuti. Intorno all'1.40 Pasquale Fortunato e Giuseppe Cimmino stanno gettando nel camion, guidato da Domenico Crispino, sacchetti di immondizia tra via Marconi e via Cancello, quando alzano gli occhi al cielo. E vedono, come poi racconteranno ai carabinieri della compagnia di Casoria, guidata dal capitano Luigi Lubello, "due dischi di colore arancione, della grandezza di circa un metro". A raccogliere le loro testimonianze è il tenente Gregorio Mazzara, comandante dei vigili urbani di Crispano, che con la sua digitale scatta più di una foto, dal terrazzo di un palazzo di fronte al campo. Poi le indagini si fermano: le voci di dentro parlano di un notevole imbarazzo dei carabinieri, di fronte a una relazione su due dischi rossi atterrati in un campo di erba medica. Il tam-tam supera i confini di Crispano e diventa un uragano che travolge ogni prudenza. Di bocca in bocca gli Ufo restano due, però cambiano di dimensione (variabile tra il mezzo metro e i due metri) e di colore (tra il giallo e il rosso) a seconda dei racconti. Qualcuno fa notare anche che sul bordo del campo l'erba non è stata calpestata, segno che gli ospiti sono venuti dall'alto.

Quindicimila abitanti, finora le attrazioni di Crispano erano la festa dei Gigli e una tela di Salvator Rosa nella chiesa di San Gregorio Magno: ieri il paese a nord di Napoli si è scoperto al centro di un polverone. Il caos costringe le forze dell'ordine a togliere la sordina al caso, nonostante le altre gravi emergenze da affrontare sul territorio. A mezzogiorno un elicottero dei carabinieri sovrasta l'area per i rilievi fotografici, mentre c'è chi insiste per una squadra dell'Esercito da Civitavecchia: esperti che hanno studiato la guerra batteriologica in Kosovo, Afghanistan e Bosnia, oggi invocati a Crispano per verificare l'assenza di contaminazione radioattiva sui campi, dove gli animali per ora non possono brucare.

La grande suggestione si raffredda quando, insieme a un tecnico Telecom, gli uomini della polizia municipale visionano i filmati delle due telecamere presenti davanti al campo sportivo (una fissa e una mobile, quest'ultima guasta e perciò fissa). Nonostante sia notte, il quadro è chiaro. Nessun disco volante: si vedono, sulla strada che taglia i campi, due enormi luci avvicinarsi, ma quando arrivano in primo piano si scopre che sono quelle di un Suv. Però sul luogo continuano a sciamare i visitatori, nemmeno ci fosse stato un miracolo o un'apparizione religiosa. "Magari - sorride un anziano - Immagina che ritorno turistico?".

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