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20 Novembre 2003 ARCHEOLOGIA
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Trovata la perduta città di Atlantide?
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Secondo l´ennesima, nuova teoria, la perduta città di Atlantide non giacerebbe nelle profondità oceaniche – ma sarebbe bensì sepolta sotto le sabbie del Deserto del Sahara.

L´archeologa Dr. Carla Sage sottolinea che secondo antichi racconti, le civiltà Micenea, Cretese ed Egizia intrattennero relazioni commerciali con Atlantide – il che sarebbe stato altamente improbabile, se si fosse trovata nell´Atlantico del Nord come molti ritengono.

"Atlantide si trovava chiaramente all´interno di agevoli distanze commerciali da Troia e da altre città stato del Mediterraneo" ha dichiarato. "Ritengo che Atlantide fosse la capitale di un vasto impero Nord Africano con porti sul Golfo della Sidra.

"Atlantide non fu distrutta da un terremoto, da vulcani o inondazioni, ma dall´inarrestabile marcia delle sabbie desertiche che soffocarono la civiltà.

"L´impero non s´inabissò nel mare come comunemente ritenuto – fu piuttosto inghiottito dalle dune."

Nonostante la teoria contraddica molte delle comuni convinzioni circa Atlantide, la Sage si riferisce ad evidenze che sosterrebbero il modello del Sahara.

I beduini nomadi del deserto, specie dopo le tormente di sabbia, spesso vedono colonne marmoree che s´innalzano tra le dune, in modo più specifico presso le montagne di Ahaggar dell´Algeria meridionale, rivela l´esperta inglese.

Perfino più sorprendente, gli scienziati hanno scoperto che entro tempi relativamente recenti in termini geologici, la regione del Sahara offriva un clima temperato che l´avrebbe reso un luogo ideale per insediamenti e civiltà.

"Da undicimila a dodicimila anni or sono, quando gli antichi greci dicono sia fiorita Atlantide, il Sahara era una terra verdeggiante e fertile" ha osservato la Sage.

"Le opere d´arte risalenti a quel tempo e rinvenute sulle rocce del Sahara ritraggono giraffe che circolano liberamente. Gli archeologi hanno anche trovato pittogrammi di bestiame addomesticato, carri trainati dai cavalli, come anche ampie carovane – a conferma che il commercio giocò un ruolo importante nella regione."

Ma la trasformazione della regione si verificò con allarmante rapidità, trasformandola da paradiso a deserto asciutto, spazzando via l´agricoltura e falcidiando le scorte vive.

"Più significativamente, a mano a mano che la sabbia invadeva l´impero, bloccava le ruote delle carovane, rendendo i viaggi e gli scambi pressoché impossibili – il che avrebbe posto fine ad un impero basato sul commercio" ha dichiarato il Dr Sage.

"Fu solo alcuni secoli più tardi, attorno al 100 a.C., che i popoli cominciarono ad usare i cammelli per i trasporti nella regione – un´innovazione che giunse troppo tardi per Atlantide, ormai da tempo sepolta e dimenticata sotto le dune."

Alcuni autori continuano a credere che Atlantide fosse letteralmente un continente nel mezzo dell´Oceano Atlantico.

Ma la maggior parte dei moderni esperti sostengono che la teoria sia stata definitivamente superata nel 1912, quando lo scienziato Alfred Wegener dimostrò che i continenti conosciuti erano inizialmente tutti riuniti insieme come in un puzzle, e che si staccarono e si allontanarono con il passare degli eoni.

Anche se Platone, basandosi su racconti precedenti, scrisse di una fine acquatica della grande civiltà atlantidea, la Dr. Sage ritiene che l´antico filosofo greco fraintese una parola egiziana significante "movimento d´acqua".

"Non fu l´acqua che inondò Atlantide, ma il venire meno dell´acqua nella regione, che causò la calamità" sostiene.

La prossima primavera, l´esperta spera di guidare una spedizione internazionale, comprendente archeologi da Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Egitto ed Arabia Saudita, che inizierà a rastrellare 3.5 milioni di miglia quadrate, mediante equipaggiamenti ad alta tecnologia, alla ricerca di tracce dell´impero perduto.

Sono convinta che seppellita sotto l´enorme, arida terra di nessuno troveremo Atlantide" dichiara la Sage.