sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
15 Marzo 2010 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Teatri, maschere e spettacoli nel mondo antico
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Mimi e attori. Maschere e coturni. Commedie e tragedie. Edifici monumentali e spettacolari scenografie.

RavennAntica "mette in scena" il teatro delle origini, con i suoi personaggi e allestimenti scenici, con le sue architetture e ritualità. Il visitatore potrà ammirare un notevole corpus di maschere legate ai generi teatrali: oggetti che provengono, in particolare, dagli scavi delle antiche città sepolte dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e destinati alla decorazione architettonica di edifici pubblici e di domus.

Si tratta di reperti di grande bellezza, in marmo e terracotta, che riproducono i tipi più rappresentativi dei personaggi del teatro tragico e della commedia.

È la prima esposizione di questo tipo in Italia settentrionale: Ravenna, con il suo Parco Archeologico, fa da apripista per eventi organizzati su argomenti di ampio respiro, anche in vista dell'ormai imminente apertura del grande Museo Archeologico di Classe. L'archeologia a Ravenna propone suggestioni che sono alla base della storia del teatro moderno, patrimonio universale. E Ravenna, d'altronde, può essere a pieno titolo palcoscenico di questo evento, perché vanta una grande tradizione teatrale di cui è protagonista sin dall'antichità: una fonte tarda, infatti, relativa ai costumi dei romani, raccontava che "nel circo si comportano come la plebe romana, nel teatro si comportano come il popolo di Ravenna".

I reperti sono di grande bellezza e presentano i personaggi, gli attori e l'ambiente del teatro. Il percorso espositivo è suddiviso in cinque sezioni principali: i soggetti teatrali che arredavano la casa romana; la bottega dell'arte, ovvero i modelli originali per la produzione di maschere teatrali; gli edifici teatrali; il teatro romano: la commedia, la tragedia ed i vari personaggi stereotipati protagonisti delle opere; infine, una quinta sezione è dedicata alle origini del teatro, partendo dal mito di Dioniso.

Questi temi sono evocati con statue, mosaici, affreschi, oscilla, maschere, vasi e lucerne. In particolare, il visitatore potrà ammirare un notevole corpus di maschere legate ai generi teatrali: oggetti che provengono, in gran parte, dagli scavi delle antiche città sepolte dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e destinati alla decorazione architettonica di edifici pubblici e domus. Non si sono purtroppo conservate maschere originali antiche, realizzate in materiali deperibili come la stoffa gessata, il legno o la pelle, corredate da parrucche di lino o di pelo, dotate di un elemento a forma di imbuto posto in corrispondenza della bocca per amplificare la voce. Le maschere che raffiguravano donne e vecchi avevano un colore pallido, mentre gli schiavi portavano maschere dipinte di rosso e gli uomini maschere di colorito bruno. Ma un'ampia documentazione di tutto questo proviene dalle produzioni antiche su marmo e terracotta che saranno esposte in San Nicolò. In particolare, il visitatore potrà entrare nella bottega dell'arte di un artigiano di Pompei e osservare da vicino un gruppo di quindici maschere in gesso di duemila anni fa, probabilmente erano i modelli di cui un artigiano si serviva per la realizzazione di esemplari destinati agli attori.