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30 Settembre 2009 ARCHEOLOGIA
ilfattostorico.com
Sette statue Romane nella Grotta Azzurra?
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Diverse statue Romane, probabilmente rappresentazioni di dèi marini, potrebbero giacere sui fondali della Grotta Azzurra (Capri). Degli indizi sono stati scoperti da un'indagine subacquea preliminare dell'associazione Marevivo.

In verità, le ricerche avevano lo scopo di trovare i basamenti delle tre statue recuperate qui nel 1964, ma i sommozzatori hanno rinvenuto molto di più: ad una profondità di 1.5 metri c'erano infatti ben sette basamenti fissati nella roccia. Il sommozzatore Vasco Fronzoni aggiunge: "Le sculture erano tutte posizionate allo stesso livello. È probabile che altre statue verranno portate alla luce".

Delle tre statue recuperate nel 1964, una raffigurava Nettuno; le altre due il dio Greco Tritone, figlio di Poseidone (il Nettuno dei Romani). Secondi gli archeologi, la posizione delle spalle dei Tritoni (le braccia mancano) suggerirebbero che le creature marine stessero soffiando dentro grandi conchiglie come se fossero trombe. Erano infatti noti per portare un corno di conchiglia, il cui suono calmava o alzava le acque.

Secondo la ricostruzione dunque, una serie di Tritoni capitanata da Nettuno potrebbe esser stata disposta lungo le pareti rocciose della caverna.

Tutto ciò conferma il racconto di Plinio il Vecchio, secondo cui la grotta marina era abitata da un Tritone che suonava una conchiglia.

È stato inoltre scoperto un lastricato con una cementificazione d'epoca lungo il cunicolo che dalla parte emersa della grotta si addentra per un centinaio di metri nella montagna.

p.s. Discovery scrive che i basamenti sono stati trovati a 150 metri di profondità. Mentre la profondità massima della Grotta Azzurra è di 26 metri.

Questa potenziale scoperta si aggiunge ad un'altra iniziativa segnalata ai primi di settembre:

http://www.campaniasuweb.it/visualizzaarticolo.php?idArticolo=2435

mercoledì 9 settembre, parte a Capri l'operazione "Statue nella Grotta Azzurra". L'obiettivo dell'iniziativa è quello di posizionare le copie dei reperti originali nel luogo per il quale erano stati pensati e costruiti, ovvero la Grotta Azzurra, che tornerebbe così a rappresentare un ninfeo naturale di epoca imperiale romana.

LE STATUE DI TIBERIO – Dopo le recenti polemiche sull'inquinamento delle acque nei fondali della grotta marina più famosa del mondo, l'Associazione Ambientalista Marevivo intende rivalutare l'antro caprese con un progetto che riporterà le bellezze romane, attualmente esposte nel Museo Casa Rossa ad Anacapri, nella loro location originaria. Tre giorni di monitoraggio per decifrare i punti esatti dove era alloggiato il magico ninfeo di Tiberio le cui statue sono state ritrovate negli anni 60/70 sul fondale della grotta.

IL TEAM – "Entrare nel piccolo passaggio di ingresso dell'antro e trovare i resti mitici di un'antica e nobile civiltà susciterà un'emozione impareggiabile che solo l'Italia e Capri possono offrire", dice il Presidente di Marevivo Rosalba Giugni, che dà il via all'operazione dal Porto di Capri insieme ai primi scopritori delle statue Gennarino Alberino, Armando Carola, Mario Rosiello, Claudio Ripa, Nunzio Esposito e l'Associazione Sub Capri con Mario Vacca, Sergio Cosentino e Vasco Fronzoni, coadiuvati dalla delegata caprese dell'Associazione Pina Vuotto e coordinati dal Comandante di Porto Marino Bertocci e dall'equipaggio della motovedetta dei Carabinieri 627. L'intera operazione, capitanata dall'archeologo subacqueo Paolo Caputo, si concluderà venerdì 11 settembre con un incontro aperto a tutti nella darsena di Marina Grande alle ore 18.00.