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1 Maggio 2009 ARCHEOLOGIA
Liutprand.it
IL CERCHIO DI SAGRES ( PORTOGALLO ) ERA UNA "RUOTA DI MEDICINA" EUROPEA ?
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Nella fortezza di Sagres, nell'Algarve, sulla costa meridionale del Portogallo, su una grande roccia dalla cima piatta, che domina il mare, cinque km ad est del Cabo de São Vicente, il principe Enrico di Aviz, detto il Navigatore (1394–1460), Gran Maestro dell'Ordine del Cristo, istruiva i marinai delle proprie flotte. In quel castello fu scoperto nel 1928 un cerchio orizzontale, fortemente corroso, irregolarmente inciso nella pietra.

Liberato dal terreno che lo ricopriva, si pensò che si trattasse d'una specie di bussola o rosa dei venti, collegata alla marineria. Altri studiosi però suppongono si tratti d'una "ruota sacra", costruita sin da tempi antichi in quella posizione eminente. La ruota ha un diametro di 43 metri, presenta linee radiali che la suddividono in 42 settori di ampiezza irregolare, 28 ben individuabili ed altri 14 intuibili.

Sagres era una località occupata sin da tempi antichi, prima dell'arrivo dei Romani. Se il disco risale ad epoche pre–romane, colpisce la sua somiglianza con i "dischi di medicina" del Nord America. Ciò si concilierebbe con l'irregolarità della sua realizzazione, ben più dell'ipotesi di una "Rosa dei Venti" fatta da Enrico il Navigatore.

A proposito del cerchio sacro di Sagres, intercorse nel 1985 una corrispondenza tra il tedesco Walter Stender e Barry Fell. Quest'ultimo fu intrigato dal numero delle 28 "case" del cerchio, corrispondente a quello dei giorni del ciclo lunare ed alle cosiddette Case Lunari dello zodiaco babilonese (sempre in numero compreso tra 27 e 29).

Petroglifi circolari con simboli analoghi si ritrovano nel Nord America, con esempi notevoli in Arizona, ma anche in Australia. Le Ruote di Medicina degli amerindi, con 27–29 case, furono studiate da Hrdlicka sull'American Journal of Anthropology (1918), come un fenomeno culturale sicuramente pre–colombiano.

Fell notò anche il fatto che nei petroglifi americani si trovassero scritte in caratteri ogam, del tutto simili a quelle degli antichi Celti della penisola iberica (Galizia).