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19 Settembre 2008 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Gli Etruschi, un enigma non ancora decifrato
tempo di lettura previsto 4 min. circa

È stata una civiltà affascinante, ancor oggi poco conosciuta. Nel 2005 sono stati rinvenuti due circoli tombali a Cortona pres-so il Tumulo II del Sodo riaprendo studi e dibattiti su un popolo che ha così segnato la storia del nostro paese: gli etruschi. Per questo il Maec (Museo dell´Accademia Etrusca di Cortona) apre 6 nuove sale che inaugura con la mostra Capolavori Etruschi dell´Ermitage fino all´11 gennaio 2009. Il ritorno sul territorio di 30 sorprendenti pezzi fra cui l´urna cineraria Giovane disteso su un kline, considerata una delle maggiori espressioni d´arte etrusca. Anfore, buccheri ritrovati da archeologi del ´700 e rimasti intatti, dall´800 in poi tombaroli e mercanti spietati romperanno i capolavori etruschi vendendoli a pezzi per guadagnare di più. Paolo Giulierini, archeologo conservatore del Maec, è fra i curatori della mostra. La Provincia lo ha incontrato.

Come mai nell´immaginario diffuso parlare di etruschi significa accostare un mondo misterioso?

Quando i luoghi comuni perdurano per oltre due secoli di ricerca vuol dire che esiste un elemento di mistero. La lingua non è stata ancora compresa a fondo, ci sono pochi elementi di confronto, non conosciamo le loro tradizioni. Gli stessi popoli latini e greci sottolineavano la diversità etrusca.

Su quali aspetti della civiltà etrusca si è fatta maggiore luce in anni recenti?

A partire dalla seconda metà del ´900 si è fatta chiarezza sugli abitati, sulle pratiche di culto, sul rapporto fra città dei vivi e dei morti. Per comprendere il pensiero etrusco, al di là del reperto archeologico, sarebbe fondamentale rinvenire la loro letteratura. Ci vorrebbe un miracolo come quello di metà ´800 in Egitto, quando dalle sabbie emerse una mummia fasciata con resti di un libro di lino che faceva riferimento a un testo religioso etrusco, il "liber linteus" di Zagabria.

La lingua etrusca sembra una lingua "solitaria" non imparentata con altri ceppi linguistici.

L´unica testimonianza fuori dal territorio etrusco è stata rinvenuta nell´isola di Lemno: la stele di Kaminia che reca una lingua molto vicina all´etrusco. Si dibatte se sia un fossile di una lingua precedentemente par-lata o se emigranti etruschi avessero fondato lì una colonia. In Italia l´avvento di Roma fece sì che si traducessero in latino i libri etruschi, nel Medioevo i benedettini non trovarono importante trascrivere quella letteratura.

Quali cause hanno portato al declino degli etruschi?

Non riuscirono a costituire uno stato nazionale, come accadde alle polis greche. Esisteva una lega delle città etrusche, di cui una città era a capo per un periodo di tempo, ma nelle politiche con gli altri popoli ognuno andava per conto suo. Roma entrò in relazione con le città fagocitandole senza che esse avessero la capacità di fare un fronte unico.

Che rapporto avevano gli etruschi con la morte?

Meno angosciante di oggi, esiste ed è codificato un rapporto di continuità tra i vivi che frequentano la tomba del defunto, lo celebrano e lo ricordano ritualmente senza paura. L´oltretomba era il passaggio a un´altra dimensione, in cui si potevano fare le stesse cose che in vita, lo dimostrano tutti i corredi che servivano per vivere nell´aldilà. Solo nell´ultimo periodo gli etruschi iniziarono a preoccuparsi della morte, lo si vede dalle pitture che rappresentano esseri mostruosi.

Cortona apre sei nuove sale del Museo dell´Accademia Etrusca. Quali novità apportano alla conoscenza di questa civiltà?

La caratteristica di questo museo è di aver accorpato tutto il materiale degli scavi dall´800 a oggi. Si ripercorre la storia di una lucumonia, una città etrusca, dai primordi fino alla sua integrazione nel mondo romano. È un unicum, altre città, come Chiusi, hanno visto smembrare il proprio patrimonio nei più grandi musei europei. Il museo di Cortona è un elemento vitale, continuiamo a scavare e restaurare attraverso un laboratorio coordinato dalla sovrintendenza.

Nel territorio di Cortona si sono aperti nuovi scavi. Pensate di trovare molti reperti?

Sì, l´80 per cento è ancora da scoprire. A causa delle bonifiche del ´500 che hanno colmato la piana di argilla in queste zone non si sono compiuti scempi e furti come a Tarquinia o Cerveteri dove le tombe era-no visibili. La nostra storia inizia adesso, abbiamo un patrimonio intatto.

Cosa rende l´archeologia ancora viva oggi?

Lo studio delle civiltà passate dovrebbe insegnarci a non commettere gli stessi errori, guardando la realtà attuale non sembra unmonito seguito. È un mezzo per capire i nostri comportamenti, siamo il frutto di generazioni e secoli di storia. Dagli etruschi avremmo dovuto imparare la qualità del-la vita, un modo di affrontare il quotidiano meno frenetico.

Capolavori Etruschi dall´Ermitage Cortona Maec, piazza Signorelli, fino all´11 gennaio 2009. Prenotazioni: 0575 637235 - 0575 630415. Orari: fino al 31 ottobre ogni giorno dalle ore 10 alle 19 dal 1° novembre martedì - domenica dalle ore 10 alle 17. Biglietti: intero € 7

- ridotto e gruppi € 4. Visite guidate e laboratori didattici tel. 0575 637235. Vi-site al Tumulo del Sodo tel. 0575 612565.