sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
3 Maggio 2008 ARCHEOLOGIA
Corriere di Como
Il cerchio dei misteri
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Non smette di stupire il 'cerchio magico', l'enorme 'pseudo Stonehenge' scoperta lo scorso anno in località Tre Camini a Montano Lucino, durante il cantiere per la realizzazione del nuovo ospedale Sant'Anna di Como. Ora l'interesse per il grande ritrovamento archeologico, non distante da dove era stata rinvenuta la 'Stele di Prestino' (conservata ora al Museo Giovio di Como), spopola anche oltre frontiera. Infatti se ne parlerà in una conferenza nella sala del consiglio comunale di Mezzovico, in Canton Ticino, il 10 maggio alle 18.

Il sito archeologico che potrebbe permettere di scrivere una nuova pagina nella storia degli insediamenti di epoca celtica nell'area lombarda ha conquistato l'associazione culturale 'Terra Insubre Ticino e Grigioni', che in collaborazione con la Società Astronomica Ticinese proporrà la conferenza dal titolo Il grande circolo litico di Como: osservatorio stellare, calendario o centro sacro'.

Relatore dell'incontro sarà Adriano Gaspani, membro dello staff dell'Osservatorio Astronomico di Brera a Milano e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. Autore del volume L'astronomia dei Celti: stelle e misura del tempo tra i Druidi e di numerosi altri documenti sul tema dell'archeo- astronomia, Gaspani è convinto che il cerchio magico fosse il luogo dove gli antichi lariani scrutavano le stelle. In effetti il sito risulterebbe costruito con precisi principi geometrici, ma per esserne certi occorre studiarne l'orientamento tenendo conto di tutte le mutazioni astronomiche, avvenute nel corso dei millenni. La struttura è formata da tre cerchi di pietre concentrici del diametro di 70 metri, di età protostorica (al momento non è possibile una datazione più precisa), più una serie di tombe databili tra VI e V secolo a.C., con ricchi corredi funerari, e strutture megalitiche, pietre e steli senza iscrizioni né decorazioni. La struttura litica di forma

circolare, simile ai recinti tombali di epoca golasecchiana ma assai diversa per dimensioni è per lo studioso «decisamente inusuale, probabilmente un caso unico per l'ambiente preistorico e protostorico comasco, anche se l'analisi delle immagini da satellite potrebbe suggerire la presenza di un secondo manufatto, anch'esso a pianta circolare, posto a circa 150 metri di distanza verso Sud-Ovest e non ancora scavato».

Adriano Gaspani presenterà gli ultimi e strabiglianti risultati di questa scoperta archeoastronomica, che sarebbe il centro più antico di osservazione astrale strutturato in tutta l'area del Nord Italia. Lo studioso ha potuto esaminare grazie alla Soprintendenza di Milano tutte le schede scientifiche sul materiale finora rinvenuto. L'impressione degli studiosi è che sia una scoperta molto più importante di quanto già sinora si sospettava. C'è peraltro chi è pronto a giurare di aver visto in foto aeree sul web altre strutture simili nelle immediate vicinanze, oltre a quella ipotizzata da Gaspani. Del cerchio magico si è interessato anche il professor Venceslav Kruta, docente emerito all'Università della Sorbona di Parigi.