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5 Marzo 2008 ARCHEOLOGIA
Corriere di Como
Gli scheletri al microscopio
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Sono «sicuramente un maschio e una femmina», anticipa la studiosa Cristina Ravedoni che se ne occupa da quasi un anno, gli scheletri della celebre coppia abbracciata in un comodo strato di terriccio sabbioso, dove giace da circa 5-6 mila anni, rinvenuti ad appena mezzo metro di profondità il 5 febbraio 2007 nella campagna mantovana, in località Valdaro di San Giorgio e dal marzo scorso studiati nel potente Laboratorio di Archeobiologia del Museo archeologico Paolo Giovio diretto dal professor Lanfredo Castelletti. Presto saranno comunicati i dati delle analisi su questi e sugli altri sei resti pervenuti, di epoca Neolitica, che dovrebbero permettere di scrivere nel modo più scientifico possibile la loro carta d'identità, completata alla fine dello scavo del terriccio che circondava le ossa. Presto il Museo Giovio terrà un summit con Elena Maria Menotti della Soprintendenza Archeologica della Lombardia per fare il punto della situazione e stabilire il futuro dei resti che dovrebbero riprendere la strada per Mantova ma non prima di una esposizione al pubblico nello stesso Museo Giovio. L'emozione, dopo la lunga attesa, nel trovarsi al cospetto di una testimonianza così antica della vita dell'uomo, è palpabile nella comunità comasca degli appassionati di archeologia e dei misteri dell'antichità. Cristina Ravedoni, che all'Università di Camerino ha studiato con il professor Franco Ugo Rollo, celebre per i suoi dotti studi sull'uomo di Similaun, terrà intanto venerdi prossimo alle 17.30 al Museo Archeologico la conferenza Scritto nelle ossa, che non anticiperà risultati sugli scheletri abbracciati maspiegherà come i resti umani, grazie alla possibilità di restituire l'aspetto fisico e di conoscere sesso, età di morte, malattie, stato nutrizionale, traumi e stress da attività, possono fornire un quadro biologico e sociale degli individui e delle comunità antiche. Non è che una delle iniziative in programma a Como in occasione della XVIII Settimana della cultura scientifica e tecnologica promossa dal ministero dell'Università e della Ricerca. Oggi la kermesse prevede sempre alle 17.30 una visita al Laboratorio di Archeobiologia, costituito nel 1981, ampliato nel 1987 e nel 2004. Domani e giovedi alle 16 visite al Tempio Voltiano. Sabato 8 marzo - dalle 15 alle 17 - al Museo Archeologico sarà la volta di Facciamoci le ossa!, laboratorio di animazione per bambini alla scoperta dello scheletro umano e delle sue funzioni. Al Museo Didattico della Seta di via Castelnuovo 9, infine, per la Settimana della cultura scientifica e tecnologica è prevista l'apertura a orario continuato dalle 9 alle 18. Oggi alle 16 visita guidata con riduzione sul biglietto d'ingresso per seguire il percorso della filiera serica che si snoda fra le Sale museali, attraverso le varie fasi della lavorazione, dall'allevamento del baco alla torcitura, dalla tessitura a mano a quella meccanica, dalla fase dei controlli fisici allo studio dei coloranti chimici, dalla tinto-stamperia al procedimento ultimo della nobilitazione dei tessuti.