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1 Giugno 2007 ARCHEOLOGIA
La Provincia di Como
Un grande anello preistorico nel cantiere del S. Anna
tempo di lettura previsto 3 min. circa

SAN FERMO DELLA BATTAGLIA - «È sicuramente un ritrovamento molto particolare e, al tempo stesso, molto importante e inconsueto.

Nel suo genere, come vastità e struttura, non trova confronti in tutta l´Italia del Nord».

È questa la fotografia che la dottoressa Stefania Iorio, responsabile della Soprintendenza dei beni archeologici di Milano, fornisce su quanto ritrovato all´interno del cantiere del nuovo ospedale Sant´Anna.

Cosa siano quei due grandi cerchi concentrici, settanta metri circa di diametro, quando e perché siano stati realizzati per il momento nemmeno l´archeologo sa, o forse preferisce attendere nuove conferme, spiegare.

Da una parte il cantiere della nuova struttura ospedaliera, dall´altra il lavoro certosino degli archeologi.

Da una parte le ruspe, dall´altra pala, piccone e attrezzi ancor più piccoli e precisi.

Si scava nella piana solcata dal Val Grande, un torrente di modeste dimensioni, e racchiusa tra le colline di San Fermo e Montano Lucino.

Come un piccolo scrigno ha conservato gelosamente sotto pochi centimetri di terra un tesoro preistorico ancora tutto da valutare che potrebbe risalire a 5mila anni fa.

Pietre su pietre, posizionate con pazienza e metodo che da gennaio sono via via diventate una sorta di muro sempre più grande che è andato via via formando un doppio anello dal quale si dirama una sorta di raggiera.

Metro dopo metro il «circulum » ha preso forma, alimentano stupore e curiosità tra gli stessi studiosi anche ancora non sanno dare risposte certe.

«Si tratta sicuramente di una struttura protostorica realizzata lungo il tracciato del fiume - spiega ancora la dottoressa Iorio - abbiamo liberato quasi tutta quella parte su cui insisterà il futuro edificio ospedaliero. I nostri scavi hanno così riportato alla luce una struttura decisamente inconsueta per la zona e per le dimensioni davvero enormi: settanta metri di diametro».

A gennaio si parlava di costruzioni dell´Età del ferro, questa datazione oggi può essere confermata?

«Nella stessa area sono state trovate alcune tombe collocabili in quel periodo, ma il grande manufatti è ancora più antico: dell´età del bronzo (tra il 3500 e il 1200 Avanti Cristo circa), forse ancora prima. Diciamo che non abbiamo ancora trovato elementi che ci permettano di collocare esattamente nel tempo la costruzione».

Resta avvolta nel mistero, un giallo ancora tutto da chiarire, a cosa serviva e perché è stato costruito il doppio anello. Su questo argomento la dottoressa Iorio prende tempo, non preferisce sbilanciarsi.

Anche se dalle sue parole traspare ottimismo: la soluzione sarebbe molto vicina, forse attende solo delle conferme.

«Sono domande che per il momento non hanno ancora una risposta - spiega - di certo il nostro lavoro non è finito. Faremo altri scavi, più in profondità e dei piani operativi: a breve le idee saranno sicuramente più chiare. Per adesso mi sento di escludere che si tratti di una necropoli, le tombesono più recenti rispetto alla grande struttura».

Il mistero resta anche quando la domanda improvvisa un parallelo con una sorta di nuova Stonehenge.

La dottoressa Iorio non si scandalizza più di tanto per il paragone anche se precisa «che là c´erano elementi diversi».