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1 Maggio 2007 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Sequestrati 15 reperti archeologici a Pantelleria
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Ancora sequestri di reperti archeologi nel trapanese ad opera della Guardia di Finanza. Questa volta i finanzieri della Brigata di Pantelleria hanno sottoposto a sequestro probatorio ben 15 reperti archeologici di notevole interesse storico, tra cui un´anfora di pregiatissima fattura risalente al periodo punico (II secolo a.C.) in buono stato di conservazione, due ampolle cinerarie in vetro, quattro piccoli vasi con decorazioni di tipo ellenico ed una statuetta in bronzo raffigurante un carro da guerra greco ippotrainato (I secolo a.C.) riferibili ad insediamenti romani e punici.

L´intervento in parola ha interessato ancora una volta l´isola di Pantelleria ove militari della locale Brigata, all´inizio dell´anno e sul finire del 2006, hanno portato già a termine interventi della specie sulla scorta dell´ intensificazione dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale di Trapani.

L´operazione in parola svolta in località "Khamma", è stata condotta a seguito di una pregnante attività info-investigativa ed ha consentito ai finanzieri di accertare la responsabilità penale a carico di una persona, indagata per ricettazione e per aver detenuto nella propria abitazione reperti archeologici appartenenti al patrimonio artistico - storico dello Stato, contravvenendo alla normativa di carattere speciale di cui alla legge 1089/39 e al decreto legislativo 490/99.

I reperti, attualmente posti a disposizione dell´Autorità Giudiziaria di Marsala, saranno in seguito consegnati al Museo dell´Archeologia di Pantelleria per la conservazione ed il restauro.

L´attivita´ di servizio portata a termine dalle "Fiamme Gialle" si inquadra in un piano di interventi coordinati dal Comando Provinciale di Trapani, con finalità non solo di natura repressiva ma anche preventiva. Infatti l´attività operativa nel particolare settore, oltre che colpire i soggetti responsabili di tali condotte illecite costituisce un sicuro deterrente per altri detentori di materiale storico-archeologico, al fine di farne denunciare il possesso così da offrire all´intera collettività la possibilità di fruire culturalmente di detti beni presso i numerosi musei provinciali.