sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
2 Marzo 2007 ARCHEOLOGIA
alguer.it
Torna alla luce l’Alghero del passato
tempo di lettura previsto 2 min. circa

ALGHERO – Una città invisibile, sotto la strada che calpestiamo tutti i giorni. È questo il risultato dei ritrovamenti che negli ultimi due anni hanno visto tornare alla luce diverse testimonianze inedite sul passato di Alghero. Durante gli interventi di riqualificazione urbanistica approntati dal Comune, con la posa in opera di nuove condotte idriche e fognarie, sono stati infatti rinvenuti reperti, tratti di antiche strade e resti di mura. Dato il carattere peculiare della Riviera del Corallo, che ancora conserva nel sottosuolo documenti archeologici di grande valore storico, gli interventi pubblici sono da tempo seguiti da esperti archeologi che accompagnano gli sviluppi intervenendo a ogni emergenze. Quanto riportato alla luce durante i lavori degli ultimi anni sarà esposto dal prof. Marco Milanese in una conferenza organizzata dall'associazione Tholos dal titolo “La città invisibile, nuovi dati sulle fortificazioni di Alghero, ritrovamenti urbani 2004-2006”, che si terrà sabato 3 marzo, alle 18:30 presso i locali del Caval Marì. Milanese, docente di Archeologia presso la Facoltà di Architettura di Alghero, da anni dirige gli scavi di archeologia urbana in città con diversi interventi, tra i quali gli scavi nel quartiere ebraico che hanno arricchito di importanti dati storici le fonti archivistiche già in possesso degli studiosi. La conferenza, indirizzata anche ai non addetti ai lavori, presenterà le nuove acquisizioni sulla storia della città alla luce dei lavori di archeologia urbana. La relazione dell'archeologo sarà arricchita dalla proiezione di immagini sugli scavi effettuati in piazza Sulis, dove è venuto alla luce l'Esperò Reyal; nel cortile della ex caserma dei Carabinieri, dove è emerso un tratto di strada con l'acciottolato ancora ben conservato; nel Forte della Maddalena e, ancor più recente, a pochi passi dalla Torre di Porta terra, dove è stata ritrovata, ancora intatta, l'arcata del ponte del Fos gran, la cui esistenza è testimoniata da alcuni acquerelli ottocenteschi. L'occasione consentirà agli algheresi di conoscere aspetti della storia della città ancora inediti e potrà costituire una sicuro risarcimento per i disagi che i recenti interventi pubblici hanno spesso creato.