sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
21 Febbraio 2005 ARCHEOLOGIA
Avvenire
Il Cairo. Sono ben quattro i tunnel dentro la Sfinge
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Sono quattro i cunicoli all'interno della Sfinge di Gizah. Lo ha annunciato Zahi Hawass, direttore del Consiglio supremo delle Antichità Egizie del Cairo e massimo egittologo al mondo, in occasione della recente visita in Egitto dei reali di Spagna. In un lungo articolo apparso su al Ahram, Hawass dichiara di aver accertato definitivamente la presenza di 4 tunnel nel corpo della statua più famosa dell'archeologia e di averne iniziato l'esplorazione.

Il primo corridoio si trova dietro la stele, tra le zampe anteriori del gigantesco animale, che racconta il sogno avuto dal faraone Tuthmosis IV (gli sarebbe apparso Chefren promettendogli di aiutarlo dal regno dei morti a diventare faraone, se avesse liberato la Sfinge dalla sabbia: e la cosa si avverò). Il secondo è dietro la testa, scavato nella roccia del suo corpo per quasi 5 metri; un terzo passaggio si trova sul lato nord (a destra per chi guarda il volto della statua): la sua esistenza era stata da tempo ipotizzata osservando le foto ingiallite di Baraize, pioniere dell'egittologia, che mostrano operai nell'atto di rimuovere sabbia da un tunnel. La quarta galleria è di recente individuazione (Hawass vi è entrato per la prima volta durante i restauri della struttura, terminati da poco); è sita presso la coda e avrebbe una profondità di ben 15 metri.

La Sfinge è, per l'egittologia ufficiale, un'immensa statua dal corpo di leone e dalla testa umana, che riproduce quella del faraone Chefren, suo presunto costruttore (regnò tra il 2520 e il 2494 a.C.); il suo compito simbolico consiste nella guardia all'immensa area sacra e cimiteriale di Gizah (periferia ovest del Cairo), sede delle piramidi di Cheope, Chefren e Macerino, di santuari sacri e di numerose altre sepolture ipogee, scavate in epoche successive. È una funzione ampiamente testimoniata e ripresa anche dai sovrani successivi, ad iniziare da quelli del Nuovo Regno (1550-1060 a.C.) che realizzarono una via processionale di 2, 5 km tra il tempio di Karnak e quello di Luxor, con ai lati una fila di sfingi a protezione dei fedeli.

È evidente però che il recente, definitivo accertamento di 4 passaggi segreti dà linfa a teorie esoteriche, in precedenza ritenute strampalate, che invece ora potrebbero assumere autorevolezza scientifica. In particolare prende corpo l'ipotesi del geofisico americano Thomas L. Dobecky che già nel 1984, grazie all'uso delle vibrazioni, avrebbe accertato la presenza di una o più camere all'interno della costruzione; e che soprattutto, alla luce delle sue ricerche (subito ostacolate dall'egittologia ufficiale: perché?), avrebbe dimostrato che la parte anteriore sarebbe di migliaia d'anni più antica di quella posteriore. Nessun geologo è stato in grado di confutare i risultati di Dobecky; così come nessuno studioso ha mai spiegato le tracce di erosione lungo la pancia dell'animale, che fanno pensare all'azione delle piogge e quindi alla costruzione della Sfinge prima dell'ultima era glaciale (10.500 a.C.), causa di abbondanti precipitazioni in tutto il Sahara egiziano.

Hawass promette presto rivelazioni e soprattutto, nel pieno rispetto della sua sensibilità mediatica, di far entrare nei cunicoli, in diretta mondiale, le telecamere di qualche potente network.