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4 Ottobre 2005 ARCHEOLOGIA
Icwales
SALVATORI DELLE PIRAMIDI
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Conosciamo tutti i Predatori dell´Arca Perduta, ma ora sembra che un´altra famiglia di Jones si stia occupando del salvataggio delle antichità egiziane. Rin Simpson ci svela come una compagnia gallese sta restaurando le piramidi.

Il deserto egiziano è caldo e asciutto. La terra è screpolata, la polvere è ovunque, sotto un forte sole splendente.

Ma Gerard Opel non sembra preoccuparsi delle condizioni dell´aria.

"Siamo arrivati a 50 gradi in Agosto, ma ora sta rinfrescando, in qualche modo. Quando sono stato qua nell´ultima settimana la temperatura era scesa a circa 40. Ma è molto asciutto, così non si suda ed è piuttosto tollerabile."

Sarebbe facile pensare che Gerard abbia vissuto in Africa per tutta la vita. Nei fatti, lavora a Newport per una ditta di manifatture chiamata Cintec International.

La Cintec tratta "strutture di rinforzo per ancoraggi" da un ufficio dall´aspetto ordinario nel centro cittadino – e non si tratta del più spettacolare dei lavori, come si può immaginare.

Ma per l´ultimo decennio, il team di Cintec ha lavorato per conto dell´archeologia dell´antico Egitto, stabilizzando moschee risalenti a molte centinaia di anni, dopo i danni subiti dai terremoti dell´inizio degli anni ´90.

E oggi si trova nel mezzo dell´avventura più eccitante di tutte: restaurare il tempio di Hibis, nell´Oasi di Kharga.

Il Tempio di Hibis, il più grande dell´area, fu costruito in tempi persiani, a partire dal 558 a.C. probabilmente da Re Amun-Re, e completato 36 anni più tardi, nel 522 a.C. da Dario I; il che lo rende antico di 2, 500 anni.

Deve il suo nome alla parola egizia hebet, che significa il "raccolto" ed è fatto di uno speciale calcare locale.

Nei tempi antichi, il tempio fu dedicato a tre divinità che formavano la triade di Tebe – Amun (patrono del vento e del sole). Mut (patrona del cielo e delle madri) e Khosu (il loro figlio, e dio della luna).

Il tempio era solitamente circondato da un lago, ma oggi si trova in mezzo alla polvere. A dispetto dei mutamenti nei livelli delle acque, che hanno causato danni ingenti all´antica struttura, l´Hibis è il meglio preservato dei templi dell´Oasi di Kharga.

"Fu scoperto attorno al 1830, ed una delle ragioni per cui è così ben preservata è che era coperta di sabbia" ha dichiarato Gerard. "Vi sono tantissimi geroglifici e pitture davvero ben preservati.

"Negli anni ´50 si svolsero alcuni lavori di restauro, ma il risultato fu piuttosto deludente, pertanto abbiamo dovuto ripristinare il vecchio e tornare alle fondamenta per ridare stabilità alla struttura. Questo, in effetti, è ciò di cui si occupa la Cintec.

"Si tratta di rimettere insieme le opere di massoneria" spiega Gerard. "Avviene su larga scala, ma è esattamente quel che facciamo, incollare due parti di massoneria".

Il sistema è piuttosto compatibile con la struttura, che rinforza le parti che risultano cedevoli, senza influenzare la funzione o la struttura di base del tempio.

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