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17 Febbraio 2005 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Nuove scoperte sui Medici
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Firenze - Piero detto «il Gottoso» in realtà non aveva la gotta, ma soffriva di una grave forma di calcificazione ossea. Francesco I, nonostante trascorresse molto tempo nel suo studiolo di Palazzo Vecchio, non era affatto un uomo sedentario, ma praticava, a giudicare dai segni della muscolatura, una buona attività fisica.

Sono queste alcune delle informazioni, da oggi non più inedite, sui più illustri esponenti della famiglia Medici, raccolte grazie alle recenti indagini dell'equipe di archeologi, antropologi e storici della medicina, diretta dal professor Gino Fornaciari dell'Università di Pisa e dalla professoressa Donatella Lippi dell'Università di Firenze, sulle salme di uomini e donne della famosa casata fiorentina, sepolti nelle Cappelle Medicee di San Lorenzo.

Gino Fornaciari, docente di Storia della medicina, spiega che «mentre sulle vicende della famiglia Medici sono stati versati litri d'inchiostro, mai si era indagato, da un punto di vista medico, su stile di vita, abitudini alimentari e malattie, insomma su vita quotidiana e morte degli antichi signori di Firenze. Ora l'analisi diretta dei resti, scheletrici o, meglio ancora - per noi ricercatori - delle loro mummie, ci sta conducendo verso scoperte sensazionali».

Gli sviluppi delle indagini in corso sulla famiglia Medici verranno presentati dallo stesso professor Fornaciari nell'ambito del 50 Incontro Nazionale di «Archeologia Viva» in programma al Palacongressi di Firenze domenica 20 febbraio.

Si tratta di un appuntamento internazionale con la storia e l'archeologia organizzato ogni due anni dalla rivista «Archeologia Viva» (Giunti Editore).

L'esplorazione della basilica fiorentina di San Lorenzo ha fatto emergere finora il ritrovamento nelle tombe di corredi funerari e resti di vestiario, che aiuteranno a far luce sulle modalità del rito funebre granducale a partire da Cosimo I (1519-1574) fino all'ultimo dei Medici (Giangastone, 1671-1737).

Intanto già si pensa al consolidamento dei reperti, danneggiati fortunatamente in maniera non grave dall'alluvione di Firenze del 1966, come alcune stoffe di particolare valore che verranno affidate alle mani esperte dei restauratori dell'Opificio delle Pietre Dure.

All'Incontro Nazionale organizzato dalla rivista «Archeologia Viva» per domenica 20 febbraio a Firenze interverranno i protagonisti della ricerca archeologica: quest'anno, tra gli altri, figurano Louis Godart, grande esperto di civiltà egee, scelto dal presidente Ciampi come consigliere personale, Andrea Carandini, il massimo conoscitore di Roma antica e delle sue origini, e il regista Folco Quilici, da sempre in prima linea nel comunicare la storia dell'uomo.

La giornata fiorentina di studio e divulgazione voluta da «Archeologia Viva» è ormai diventato evento di massa. Alla scorsa edizione sono intervenute tremila persone. A svelare il successo è il direttore del bimestrale, Piero Pruneti: «Dopo oltre vent'anni dedicati alla divulgazione ho avvertito la necessità di dar vita a questo 'contatto ravvicinato' tra i protagonisti della ricerca e il grande pubblico. Un incontro, appunto, e non un convegno, dove la cultura scende tra la gente e i protagonisti dell'archeologia trovano lo spazio per trasmetterci le emozioni di un contatto esclusivo con le migliaia o i milioni di anni che ci hanno preceduto».

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