Un filantropo si è offerto di finanziare gli scavi all´antica città di Ercolano in Italia, dove gli studiosi ritengono si trovi - sepolta sotto 3 metri di lava dell´eruzione del Monte Vesuvio, 79 d.C. - una biblioteca romana.
David W.Packard, la cui famiglia ha contribuito ha finanziare la società informatica Hewlett&Packard, è preoccupato che il sito possa essere danneggiato, non adeguatamente custodito, o che gli scavi per la biblioteca possano essere interrotti.
Ercolano, a sud della città di Napoli, fu sepolta dalla stessa eruzione che distrusse la vicina Pompei.
"E´ difficile immaginare qualcosa di più emozionante che scavare Ercolano" ha dichiarato Packard, che si appresta a canalizzare il denaro mediante l´istituzione gestita dalla sua famiglia.
"Abbiamo speso circa 2 milioni di dollari fino ad ora, molta parte dei quali in opere di conservazione. Abbiamo interesse a lavorare con gli esperti italiani, che hanno l´abilità necessaria. Possiamo offrire un buon grado di indipendenza e di sicurezza finanziaria."
Vi è preoccupazione nei circoli accademici per le condizioni delle parti già scavate della città romana e per l'assenza di progetti in corso sullo scavo della Villa dei Papiri. La costruzione, che contiene la biblioteca, fu una volta di proprietà del suocero di Giulio Cesare.
La villa è considerata uno dei più importanti siti mai scavati in Italia. Scavi esplorativi precedenti hanno dissotterrato 1800 manoscritti bruciati, molti dei quali sconosciuti o conosciuti solo mediante riferimenti di altre opere.
I rotoli si trovavano chiusi in astucci e sembrerebbe che gli schiavi li stessero rimovendo dalla libreria, quando furono sorpresi dall´ondata del magma dell´eruzione. Seppure i rotoli versino in condizioni non ottimali, gli scienziati alla Oxford University sono stati in grado di leggerli dopo averli sottoposti a tecniche di elaborazione grafica computerizzata.
Si ritiene che vi siano migliaia di altri rotoli nell´edificio, molti dei quali sotto la moderna città di Ercolano, e che potrebbero includere opere perdute di Aristotele, Livio e Saffo.
"Naturalmente tutti vorrebbero scavare la villa" ha dichiarato il Professor Andrew Wallace-Hadrill della British School a Roma, che sta dirigendo i lavori al sito. "La costruzione stessa ha una sua grande importanza storica, ma la priorità è la conservazione."
Mr Packard, un ex studioso classico che vive in California, dirige l´Istituto di Umanità Packard, che sostiene ricerche archeologiche in Bosnia, Albania ed altri paesi.
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