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28 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Tracce di un'antica civiltà nell'entroterra peruviano
tempo di lettura previsto 4 min. circa

Nelle valli costiere del Perù, più di 100 miglia a nord di Lima, gli archeologi vedono delinearsi un panorama coperto di due che sembra provenire da un lontano passato. I tumuli sorgono dalla piana circa ad ogni miglio, qualche volta più vicini.

Coprono le rovine degli imponenti centri cerimoniali, appartenuti ad una complessa società agricola che fiorì qui circa 5, 000 anni or sono.

La regione delle valli, che corre dall´interno alla Costa Pacifica, si crede fosse l´area dove le popolazioni abbandonarono - per la prima volta nelle Americhe - uno stile di vita da cacciatori-raccoglitori nomadi, per sviluppare una cultura altamente strutturata, con ampi centri urbani ed architetture monumentali. Tra questi insediamenti, ricordiamo un sito conosciuto come Caral, una città nell´entroterra occupata per cinque secoli, a partire dal 2, 600 a.C., secondo quanto riportato tre anni or sono.

Ora, gli archeologi stanno ampliando le loro indagini. Hanno esplorato i tumuli di più di 20 dei centri principali dell´antica cultura, e le loro datazioni al radiocarbonio hanno stabilito che il primo di questi siti imponenti fu occupato attorno al 3, 100 a.C., più di 400 anni prima di qualsiasi altro insediamento simile in Sud America.

"Questi siti sono monumentali in ogni senso della parola" ha dichiarato il Dr Jonathan Haas, archeologo del Field Museum di Chicago, nel corso di un´intervista telefonica. "Non esiste niente di simile nel resto della provincia peruviana da questo periodo di tempo".

Il Dr. Haas ed il Dr. Winifred Creamer della Northen Illinois University, che costituiscono un singolare gruppo archeologico formato da marito e moglie, riportano i risultati dei loro scavi esplorativi e datano le rovine nell´attuale numero della rivista Nature. Alvaro Ruiz, uno studente laureato della Northen Illinois, è stato co-autore dello studio.

I ricercatori sostengono che le loro scoperte confermerebbero la nascita, lo sviluppo e la continua occupazione di un principale complesso culturale in questa regione nel corso del Tardo Periodo arcaico, da almeno il 3, 000 a.C. al 1, 800 a.C.

Allo stesso tempo, sorgevano le città lungo il Nilo e tra i fiumi Tigri ed Eufrate in Medio Oriente, e venivano costruite le piramidi d´Egitto.

Il dr. Creamer ha dichiarato in una dichiarazione per conto della sua università, che la società abitò "un´intera regione, un´intera cultura, dove i popoli erano organizzati per produrre qualcosa che il loro mondo non aveva visto in precedenza."

Ha aggiunto: "Il popolo che costruì la prima di queste piramidi e plazas non aveva modelli cui ispirarsi, né precedenti per la creazione di monumenti e l´organizzazione del lavoro su ampia scala."

La società, hanno concluso gli archeologi, era basata sull´agricoltura, con la produzione di cotone e di frutti commestibili, ed era sostenuta da un diffuso sistema di irrigazione a canali. La presenza di imponenti piramidi, ampie plazas cerimoniali ed estese aree residenziali attorno alle formazioni monumentali, suggerisce che la cultura avesse probabilmente una gerarchia sociale ben definita, un sistema di decisione centralizzato, ed una religione formale.

Caral, il sito più diffusamente esplorato, si trova nella valle del fiume Supe. Molti degli altri siti si trovano lungo i fiumi Pativilca e Fortaleza. La regione è parte di Norte Chico, o Piccolo Nord, un´area che si estende dalle Ande alla costa Pacifica nel Perù centrale.

La maggior parte degli insediamenti non si trova a più di un giorno di cammino di distanza l´uno dall´altro. Coprono un´area compresa tra 25 e 250 acri. Al centro di essa si trovano piramidi terrazzate rettangolari costruite di pietre e terra. Alla sommità di esse si trovano diverse camere, il proposito delle quali non è ancora stato compreso.

Alcuni archeologi hanno interpretato la scoperta dell´avanzata cultura dell´entroterra come un attacco alle convenzionali ipotesi marine, che sostengono che le comunità di pescatori lungo le cose siano state responsabili dell´evoluzione di società complesse e organizzate nelle Ande.

L´assenza di ceramiche delle culture Peruviane a quel tempo ha incuriosito gli studiosi, che davano per assunto che la produzione di ceramica andasse generalmente di pari passo all´agricoltura.

Ma i nuovi dati indicano che sia le comunità costiere che quelle dell´entroterra, contribuirono alla trasformazione culturale. Il cotone dell´entroterra era ad esempio usato per creare reti per la pesca.

Ma i ricercatori hanno dichiarato che non "è plausibile" pensare che lo sviluppo marino ad Aspero, un sito alle bocche del fiume Super, "abbia preceduto l´occupazione su larga scala dell´entroterra."

Nei loro rapporti, Haas e Creamer hanno dichiarato, "Quel che è chiaro dal nuovo corpo di dati è che i primi sviluppi delle società complesse lungo la costa peruviana nel Tardo Periodo Arcaico compresero un´estensiva occupazione del territorio, basata sull´agricoltura irrigua combinata con insediamenti marittimi più localizzati e su scala minore, lungo la costa."

Il Dr. Craig Morris, antropologo al Museo Americano di Storia Naturale di Manhattan, specializzato in archeologia peruviana, ha dichiarato che sembra prematuro trarre conclusioni sicure circa le relazioni tra le culture costiere e nell´entroterra. Le due civiltà potrebbero dimostrarsi contemporanee.

"Avremo necessità di scavi ulteriori per sapere quel che facessero e come vivessero i popoli dell´entroterra" ha dichiarato il Dr. Morris, che non ha preso parte al progetto di Hass-Creamer. "Ma questo è un inizio piuttosto importante, e mostra che questi popoli avevano una cultura di considerevole complessità, con stratificazioni sociali e centralizzazione politica, in un periodo molto remoto."