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17 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Trovata la "risposta" ai misteri della Sfinge
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Il mistero della Sfinge ha confuso generazioni di turisti ed esperti. Chi l´ha costruita, perché e cosa significa?

Ora, un esperto egittologo ritiene di aver rimesso insieme i pezzi del puzzle.

Dopo ricerche ventennali alle Piramidi della Piana di Giza, e della loro imponente custode per metà umana e per metà animale, Vassil Dobrev dell´Istituto Archeologico Francese del Cairo ha concluso che la Sfinge sarebbe opera di un faraone dimenticato.

Per molti anni, è stato sostenuto che Khafre, un re della IV Dinastia la cui piramide si leva dietro la Sfinge, costruì il monumento a sua immagine.

Ma Dobrev ritiene che la Sfinge sia stata invece creata più di 4, 500 anni or sono da Djedefre, fratellastro di Khafre e figlio di Khufu, costruttore della Grande Piramide di Giza.

Quando Khufu morì, i popoli dell´antico Egitto erano esausti, dopo decenni trascorsi nel costruire le piramidi, spiega Dobrev. Djedefre, che succedette a Khufu come faraone, costruì il monumento ad immagine di suo padre, identificandolo con il dio del sole Ra, come una sorta di propaganda per ristabilire il rispetto per la dinastia.

In un documentario girato per Channel 5, Secrets of the Sphinx, che andrà in onda nelle prossime settimane, Dobrev sfida la versione comunemente accettata sulle origini della Sfinge e del regno di Djedefre. "E´ questa la prima volta che si prospetta che la Sfinge sia stata costruita dopo la morte di Khufu da suo figlio Djedefre" illustra Dobrev.

Mentre Khufu e Khafre costruivano piramidi torreggianti a Giza, Djedefre costruiva una piramide più piccola, a diversi chilometri di distanza, ad Abu Roash.

Ciò condusse un archeologo americano, Geroge Reisner, che condusse scavi presso la Piana di Giza negli anni ´30 e scrisse il libro definitivo sul sito, a ritrarre Djedefre come un reietto che uccise il suo fratello maggiore, per ereditare il trono. "Non abbiamo evidenze che supportino questa visione, ma è stato scritto in un libro molto famoso – ed è lentamente stato accettato come vero" spiega Dobrev.

A differenza dei turisti moderni, che arrivano alla Piana di Giza da est, dal Cairo, gli antichi Egiziani si dovevano recare al sito da sud, dalla direzione di Menfi, la capitale dell´antico regno, sostiene Dobrev. Da questa direzione, è vista di profilo, con la Grande Piramide immediatamente dietro.

Djedefre fu il primo faraone ad inserire il nome del dio del sole Ra nel suo cartiglio, ciò sostenendo la teoria che costruì la Sfinge al fine di rappresentare suo padre come una divinità. Dobrev ritiene anche che la scoperta del 1955 di due imbarcazioni di legno in disuso, seppellite accanto alla Grande Piramide, sotto pietre che recano il nome di Djedefre, dimostrerebbero che fu un regnante importante, e di lunga vita, che intendeva agevolare il passaggio di suo padre nell´oltretomba.

"Credo che alcuni studiosi reagiranno in modo violento" ha dichiarato Dobrev. "Le persone potrebbero essere sorprese nell´apprendere che vi sia ancora qualcosa di nuovo da dire riguardo Djedefre. Il suo regno è stato completamente rivisto. Fu un regno più lungo e importante di quanto abbiamo mai pensato."

Robert Partridge, editore della rivista Ancient Egypt Magazine, e lettore all´Università di Manchester, ritiene che seppure l´argomento di Dobrev sia logico, non vi siano prove sufficienti a sostenere la sua teoria.

"Il fatto che il nome di Djedefre si trovi a Giza non ci deve sorprendere. Era dovere di un figlio completare il sepolcro di suo padre" ha spiegato Partridge. Egli favorisce piuttosto una teoria pubblicata nell´ultima edizione di Ancient Egypt, dal geologo Colin Reader, che sostiene che la Sfinge sarebbe stata costruita prima della Grande Piramide e che pertanto non potrebbe essere opera di Khufu, Khafre, né di Djedefre.