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26 Gennaio 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Mappa vichinga potrebbe riscrivere la storia degli Stati Uniti
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Esperti danesi si recheranno negli Stati Uniti per studiare le evidenze secondo cui i Vichinghi arrivarono nel Nuovo Mondo ben cinque secoli prima di Colombo.

Una controversa pergamena – considerata la più antica mappa delle Americhe – potrebbe, se autentica, provare la teoria che i Vichinghi arrivarono per primi.

La mappa, che si dice datarsi al 1434, è stata trovata nel 1957. Alcuni ritengono sia la prova che i Vichinghi, che partirono dalla Groenlandia attorno all´anno 1000, furono i primi a sbarcare nelle Americhe.

Il documento si riferisce a Vinland, la parte del Nord America che si ritiene corrispondere all´attuale provincia canadese del Newfoundland, che fu probabilmente scoperta dal vichingo Leif Eriksen, figlio di Erik il Rosso.

Tre ricercatori della Danish Royal Library (http://www.kb.dk/index-en.htm ) e della Scuola di Conservazione sperano che le tecniche moderne sviluppatesi in Danimarca saranno in grado di "acclarare, una volta per tutte, l´autenticità del documento, che è argomento di discussione intorno al mondo", ha spiegato Rene Larsen, capo della Scuola di Conservazione di Copenaghen e leader del progetto.

Il trio da lunedì inizierà lo studio sulla mappa, custodita nella Sezione di Libri e Manoscritti Antichi della Biblioteca della Yale University di Beinecke nel Connecticut.

I tre sono stati "autorizzati, per due o tre giorni, a fotografare, analizzare al microscopio, e a condurre alcune ricerche sul documento ed il suo inchiostro, senza alterarli" ha dichiarato Larsen.

I risultati dello studio saranno presentati all´inizio dell´anno prossimo.

La mappa è divenuta un caso già all´atto della sua scoperta. Gli esperti concordano ampiamente che la pergamena si dati al 1400, ma negli anni ´70 alcuni autori hanno iniziato ad avanzare l´ipotesi che l´inchiostro utilizzato contenesse materiali sviluppati solo nel XX secolo.

Il professore inglese di chimica Robin Clark, dell´University College di Londra, ha dichiarato espressamente di considerare la mappa un falso.

Ha basato le sue conclusioni sull´opera di un altro ricercatore, il Dr Walter McCrone, che negli anni ´70 ha scoperto che l´inchiostro conteneva un derivato del diossido di titanio, che non esisteva fino agli anni ´20, secondo la rivista Analytical Chemisrty.

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