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18 Gennaio 2004 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Pietrarossa, nuovi reperti archeologici
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TREVI - Tornano alla luce a Pietrarossa di Trevi reperti archeologici. Anticamente c'erano le terme e le ville con decorazioni stile pompeiano, di cui parla Plinio il giovane in una lettera al suo amico Romano. Il locale museo archeologico, di prossima apertura, testimonia la presenza di innumerevoli resti venuti alla luce proprio a Pietrarossa, durante i lavori per la costruzione della linea ferroviaria, nella seconda metà dell'Ottocento. In particolare la testa di Giano bifronte, epigrafi e capitelli. Nel 1981 per il raddoppio e la costruzione del sottopassaggio ferroviario sono riaffiorati frammenti di intonaco dipinto, una grande pietra, ara sacrificale con la scritta a Giove Ottimo Massimo, un tratto di muro in pietra a faccia vista che è stato ricoperto dalla spalla in cemento del sottopassaggio ferroviario e una quantità di "cocci" di vasellame e vetri. Questa volta sono stati portati alla luce frammenti fittili e un grosso manufatto con pietre squadrate e intonacate che fanno pensare probabilmente allo spigolo di un antico edificio. Tutto questo è riaffiorato durante la messa in opera di tubature per l'irrigazione del terreno ad uso agricolo un tempo di proprietà degli Istituti Riuniti di Assistenza Beneficenza; passati al Comune in seguito alla soppressione dell'Ente e ora in mano a privati.

Ora si spera in una campagna di scavi.