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16 Gennaio 2004 ARCHEOLOGIA
targatocn.it
Archeoastronomia nel cuneese
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L´archeoastronomia è lo studio della pratica e dell´uso dell´astronomia tra le antiche culture nel mondo. E´ una scienza che coinvolge l´astronomia, l´antropologia, l´etnologia, l´archeologia, la storia e l´epigrafia. L´oggetto di studio sono tutti quei monumenti che dall´uomo preistorico fino ai giorni nostri presentano delle parti allineate ai movimenti del sole nei solstizi e negli equinozi.

Fin dalla preistoria l´uomo ha avuto particolare attenzione verso i fenomeni celesti, sia per ragioni di culto che per stabilire dei calendari adoperati per l´agricoltura e la navigazione.

Siti archeoastronomici sono stati trovati ovunque nel mondo, dal famoso Stonehenge (foto) alle civiltà precolombiane, dall´Asia all´Italia dei Celti e dei Romani.

Ed ecco che arriviamo, stingendo il cerchio, in provincia di Cuneo. Più precisamente a Bene Vagienna nei cui pressi si trovano i resti dell´antica città romana di Augusta Bagiennorum.

Non è rimasto molto rispetto a come doveva essere la città all´epoca del suo splendore, quando poteva vantarsi del prestigioso titolo di "augusta".

La fondazione della città romana risale al 15 a.C. ma probabilmente l´area era già luogo di incontro di popolazioni più antiche che nella zona commerciavano.

Secondo lo studio approfondito di Barale, Codebò e De Santis questa antica città è risultata essere orientata astronomicamente. L´intero tracciato a scacchiera risulta essere orientato al sorgere del sole al solstizio d´inverno.

Ogni nuova città romana veniva tracciata a tavolino con determinati rituali nei quali si stabiliva la disposizione dei centri di culto, delle mura e dell´asse viario della città. I rituali di origine "superstiziosa" erano tuttavia spesso accantonati per seguire delle necessità di ordine pratico, quali la disposizione difensiva e l´andamento del paesaggio circostante. Ad Augusta Bagiennorum ha prevalso la fondazione di tipo rituale- religiosa su quella pratico- difensiva cosa piuttosto rara.

Si è riscontrato che gli accessi contrapposti dei due templi principali che guardano verso l´esterno e l´interno della città, si possono riferire al passaggio del sole ai solstizi.

Inoltre la realizzazione di un fossato di contorno della città a disposizione geometrica non imposto dalla natura del terreno e non di scopo difensivo, fanno pensare ad un significato speciale e rituale.

Suggestiva è infine l´ipotesi che vede l´antica Augusta dei Bagienni come una specie di enorme meridiana orizzontale che individuerebbe una particolare data dell´anno.

Non è comunque così strano pensare che un´intera città sia stata creata in funzione del solstizio d´inverno, una data importante per i popoli antichi perché segnava la fine delle giornate buie per incominciare il cammino verso la luce, la primavera, la vita.

Tutte le attuali grandi religioni hanno ripreso e rivisto l´antica festa del solstizio d´inverno che cade attorno al 21 dicembre e c´è chi festeggia ancora oggi con rituali arcaici o nuovi questo importante "giorno di potere".