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22 Settembre 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Gli scienziati vagliano l'idea di un museo sottomarino Egeo
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Robert Ballard, lo scienziato che ha esplorato il relitto del Titanic, ha proposto un programma di ricerca a lungo termine, per seguire le antiche rotte commerciali dell´Egeo, e spera che l´esplorazione sottomarina possa essere trasmessa in diretta televisiva.

La conferenza di un giorno organizzata la scorsa settimana dall´Eforato di Antichità Marittime, in cooperazione con il Centro Ellenico di Ricerche Marine, si è provata estremamente interessante, vertendo sull´uso delle nuove tecnologie in materia di ricerca archeologica marina.

Tra gli ospiti, oltre ai molti scienziati e rappresentanti di una varietà di fondazioni e istituzioni internazionali, si trovava Robert Ballard, lo scienziato celebre nel mondo per aver esplorato il relitto del Titanic sui fondali del Pacifico.

L´acclamato scienziato ha proposto alle autorità greche l´attuazione di un programma sul lungo termine, con la cooperazione di archeologi ed oceanografi, per esplorare le antiche rotte commerciali dell´Egeo, specialmente quelle attorno a Creta.

Lo scopo principale, egli dice, sarà quello di gettare nuova luce sulla civiltà Minoica; ma l´Istituto per l´Oceanografia Archeologica ha qualcosa di più in mente: trasmettere in diretta lo svolgersi delle ricerche.

Ciò vorrebbe dire che mentre le esplorazioni sottomarine avranno effettivamente luogo, gli scienziati, le facoltà universitarie e perfino le scolaresche potranno seguire con i propri occhi e in tempo reale, tutto il processo nei minimi dettagli.

Negli ultimi cinque anni, l´Istituto per l´Oceanografia Archeologica ha usato l´equipaggiamento più moderno per individuare diversi relitti a grandi profondità, come nove antichi naufragi appartenuti al periodo romano e datati tra il 100 ed il 300 a.C.

Le esplorazioni a largo delle coste di Egitto ed Israele avevano individuato due relitti fenici (750 a.C.), mentre ricerche condotte nel Mar Nero, specie a largo delle coste bulgare e turche, ne avevano portati alla luce altri quattro databili ai periodi ellenistico e bizantino.

Ballard ha fatto speciali riferimenti all´importanza di raggiungere grandi profondità, indicando il Titanic come esempio di relitto molto ben preservato. Le ricerche a queste profondità devono essere condotte su tre livelli, ha spiegato, con una nave sulla superficie, un vascello di monitoraggio sottomarino ed un sommergibile a controllo remoto.

La ricerche condotte nel Mar Nero nel 2003, inoltre, hanno usato una tecnica di elaborazione di immagini tridimensionali, che sono risultate così chiare e ben definite da consentire agli scienziati sulla superficie di individuare i dettagli sull´albero della nave sommersa.

Questi progressi tecnologici significano che gli scienziati non avranno più necessità di recarsi fisicamente nelle profondità del mare per esplorare i tesori perduti, anche se Ballard ammette che il sistema di trasmissione in diretta costa qualcosa come 20, 000 dollari.

Il ricercatore ha anche dichiarato che, in quest´ottica, il più grande museo del mondo giace sott´acqua, e che il suo sogno è proprio la realizzazione di un "museo subacqueo".

Quel che è emerso dalla conferenza è che l´archeologia si muove ormai di pari passo alla tecnologia. Il potenziale per le nuove scoperte è enorme, come recenti progetti attorno alle isole di Chios e Samos ha provato, individuando due antichi relitti, tra le altre interessanti scoperte.