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3 Giugno 2004 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Ripescata un´anfora romana
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Da oltre 2.000 anni dormiva sui fondali dello specchio d'acqua antistante Ladispoli. Coperta dalla sabbia dopo essere caduta in mare, probabilmente durante una furiosa battaglia navale tra la flotta dei Romani e i pirati che nel primo secolo avanti Cristo infestavano il litorale. A riportare alla luce una splendida anfora del tipo "dressel" sono stati i marinai della Capitaneria di porto di Ladispoli, in collaborazione con i volontari dell´associazione "Dolphin diving center". L'anfora è stata avvistata a 3 miglia dalla costa durante le immersioni di controllo che periodicamente vengono effettuate per evitare che i fondali siano depredati dai cosiddetti "tombaroli" del mare. E l'anfora è stata salvata proprio in extremis dalla Guardia costiera che ha rinvenuto alcune corde accuratamente nascoste tra la vegetazione marina da qualcuno che era pronto ad asportarla probabilmente di notte.

Dopo aver ottenuto il nulla osta alla rimozione da parte degli esperti della Soprintendenza archeologica, il coordinatore del "Dolphin diving center", Enzo Freddi, insieme al subacqueo Marco Blasi, hanno riportato alla luce il prezioso reperto che è stato preso in custodia dalla Capitaneria di porto in attesa di essere esposto nei prossimi mesi a Villa Giulia. Secondo una prima ipotesi, l'anfora avrebbe contenuto vino oppure olio e avrebbe fatto parte della cambusa di una nave da guerra romana affondata da imbarcazioni di predoni del mare che all'epoca provenivano dalla penisola iberica.