WASHINGTON – Piccoli cambiamenti genetici si aggiungono alle differenze consistenti, quando il DNA umano è comparato a quello degli scimpanzé, hanno dichiarato i ricercatori in un rapporto che spiega come uomini e scimmie possano essere così vicini, anche se così lontani.
Geneticamente, gli scimpanzé sono al 98.5% identici agli umani. Ma le differenze tra le specie sono chiaramente profonde ed i genetisti sono stati al lavoro per scoprire come sottili variazioni del DNA possano essere così importanti.
"Chiaramente, le differenze gnomiche tra umani e scimpanzé sono molto più complicate di come ce le descrive il sapere convenzionale" hanno scritto nel loro rapporto Asao Fujiyama, del Centro Ricerche Scientifico RIKEN di Yokohama, Giappone, e i colleghi in Giappone, Taiwan, Cina, nel numero di Nature di questa settimana.
Il paragone aiuterà a comprendere la malattia ed anche ad aiutare nella comparazione della sequenza genetica di una persona ad un´altra, determinando una sequenza genetica "di base", che possa essere usata per determinare le variazioni individuali umane nel DNA.
Il gruppo di Fujiyama ha paragonato il cromosoma 22 di tre differenti scimpanzé alla sua controparte umana, il cromosoma 21. Hanno cercato le differenze che avrebbero aiutato a separare la sequenza umana dalla sequenza dello scimpanzé.
Il team di Fujiyama ha trovato che solo l´1.44% del DNA era differente al livello di singole lettere del codice genetico.
Queste lettere, A, C, T e G, indicano i nucleotidi che formano il DNA di tutte le creature viventi. I nucleotidi corrispondono agli amminoacidi, che si legano insieme nei geni che controllano le proteine formate da cellule.
Vi sono lunghe strisce di DNA che non formano geni, e gli scienziati s´interrogano per comprenderne l´importanza.
Il gruppo di Fujiyama ha trovato differenze che possono essere più importanti che i mutamenti delle singole lettere.
"Vi sono anche numeri impressionanti (68, 000) di strisce di DNA piccole e grandi che sono state sia guadagnate che perdute (e vengono chiamate "inserzioni o cancellazioni" - "indel" in lingua inglese per brevità) in una specie o nell´altra" hanno dichiarato i ricercatori.
"Queste differenze sono sufficienti a generare cambiamenti nella maggior parte delle proteine: nei fatti, l´83% delle 231 sequenze codificate, inclusi geni funzionalmente importanti, mostrano differenze a livello della sequenza di aminoacidi" hanno aggiunto.
I nostri dati suggeriscono che gli "indel" all´interno delle regioni del codice (geni) rappresentano uno dei maggiori meccanismi che generano la diversità proteica e che modellano le specie dei primati maggiori"
In altre parole, mentre i geni ed altro DNA possono sembrare gli stessi in scimpanzé ed umani, le proteine che esse, in effetti, codificano possono essere molto differenti.
Ciò sostiene quel che i ricercatori di genetica hanno dichiarato ultimamente – che sottili mutamenti nel codice genetico raggiunto molto oltre i geni stessi può essere estremamente importante per la biologia.
Mentre non vi possono essere più di 30, 000 – 40, 000 geni umani, vi sono più di 250, 000 proteine differenti.
I ricercatori hanno tentato di ricostruire il codice genetico di entrambe, da 6 a 7 milioni di anni or sono.
Sembrerebbe come se gli originali antenati degli scimpanzé e gli umani avessero un genoma più ampio, che ogni specie sfoltì lentamente con il processo di evoluzione.
Alcune delle differenze genetiche riscontrate potrebbero avere avuto implicazioni dirette per la malattia. Hanno trovato differenze tra i geni del sistema immunitario di umani e scimpanzé, per esempio, e molecole coinvolte nel primo sviluppo del cervello.
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