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11 Maggio 2004 ARCHEOLOGIA
Ansa
Dal mare delle Egadi riemerge la storia
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PALERMO - Appartiene ad una grande nave da carico greca del quarto secolo A.C. l' ancora in piombo e a ceppo mobile ripescata dai carabinieri a 150 metri da Cala Tonda nell' isola di Favignana (Trapani). Assolutamente inconsueta sul metallo e' la dicitura ''Euploia'' (che in greco significa buona traversata, o buon viaggio). ''La presenza di una nave greca nelle acque di Favignana del quarto secolo - dice il professore Sebastiano Tusa, soprintendente per i beni archeologici marini della Sicilia - dovrebbe essere connessa con la guerra che condussero i cartaginesi per la conquista dell' isola di Mothia. E' l' ipotesi molto verosimile e anche molto affascinante. Si tratterebbe di una nave in transito''. Le ancore recuperate dai carabinieri nelle acque delle Egadi sono complessivamente tre: le altre due sono romane e decisamente piu' piccole di dimensione. Un supporto alla localizzazione dove sono avvenuti gli scontri tra romani e cartaginesi viene dal ritrovamento di un elmo in bronzo risalente al terzo secolo A.C. L' elmo, consegnato ai carabinieri e quindi alla soprintendenza, era stato localizzato nella zona a Nord-Ovest di Levanzo. ''L' elmo e' di tipo italico, decorato, con pomello superiore e con l' attacco dei guanciali - dice - Sara' presto portato a Trapani per essere sottoposto a restauro e consolidamento''. Le ancore, invece, resteranno a Favignana per essere conservate nel locale museo. I carabinieri di Trapani hanno operato con l' ausilio dei colleghi del nucleo subacquei di Messina. I militari si sono avvalsi di un sistema di ricerca subacquea ''filoguidato'' con monitor di superficie, denominato ''Pluto'', in dotazione ai subacquei di Messina, che ha permesso di individuare, a circa 50 metri di profondita', lo storico manufatto, che verra' esaminato dagli esperti della soprintendenza di Trapani e dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo. L' assessore regionale ai Beni Culturali e Ambientali, Fabio Granata, sostiene che ''l' istituzione della Soprintendenza del mare e l' anno dell' archeologia portano fortuna. Avere fiducia nelle radici significa pensare a un futuro coerente con la nostra memoria storica. Questi ritrovamenti aggiungono un altro tassello a un' offerta culturale sempre piu' ricca e unica al mondo''. Le ancore e l' elmo verranno esposti per la prima volta a Trapani, nel Palazzo Pappalardo, durante la VI settimana della cultura che si aprira' il prossimo 24 maggio e avra' come tema l' archeologia.