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20 Aprile 2004 ARCHEOLOGIA
Le Scienze
L'idratazione del quarzo per datare gli artefatti
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Uno scienziato archeologo dell'Università della California di Irvine ha creato un nuovo metodo per determinare l'età approssimativa di molti artefatti di età compresa fra 50.000 e 100.000 anni, un periodo nel quale altri metodi di datazione sono meno efficaci.

Jonathon Ericson e colleghi hanno presentato la nuova tecnica, basata sull'idratazione del quarzo, in uno studio pubblicato recentemente sulla rivista "Journal of Archaeological Science". Il metodo consente di determinare l'età di artefatti contenenti quarzo, un minerale comune che si trova quasi in ogni tipo di roccia.

L'idratazione del quarzo è un fenomeno naturale che si verifica quando un pezzo di quarzo subisce una frattura. Quando viene fabbricata una statua, un utensile o un'arma, la superficie viene scolpita, modellata, sfaldata o ripulita. Col tempo, l'acqua si diffonde nella superficie esposta formando uno strato di idratazione. Lo spessore dello strato può essere misurato con un fascio di particelle di azoto, determinando così da quanti anni l'oggetto è stato fabbricato o si è fratturato in modo naturale.

Secondo Ericson, la tecnica consente di datare oggetti di età compresa fra 1 e 100 milioni di anni con una precisione pari al 20-35 per cento dell'età dell'oggetto. Il nuovo metodo, tuttavia, è particolarmente utile per gli artefatti contenenti quarzo risalenti al "gap cronologico" compreso fra 50.000 e 100.000 anni di età. In questo periodo, infatti, altri metodi di datazione sono poco precisi oppure non possono essere usati.

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