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1 Marzo 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Potrebbe essere svelato il mistero della «Excalibur» toscana
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Scavi archeologici potrebbero presto svelare il mistero che circonda una spada sepolta in un´abbazia toscana, hanno annunciato i ricercatori italiani.

Conosciuta come la Excalibur toscana, si dice che la spada sia stata infissa in una roccia nel 1180 da Galgano Guidotti, un cavaliere medioevale che rinunciò alla guerra e ai beni mondani per divenire un eremita.

Costruita in sua memoria, l´evocativa abbazia gotica di Montesiepi, presso la città di Siena, preserva ancora la spada in una piccola cappella. Solo l´impugnatura e pochi centimetri di lama protrudono dalla roccia, nella forma di una Croce.

"La spada è stata considerata un falso per molti anni, ma la nostra datazione del metallo nel 2001 ha indicato le sue origini medioevali. La composizione del metallo non mostra l´uso di leghe metalliche, e lo stile e compatibile con quello delle spade del XII secolo" ha dichiarato Luigi Garlaschelli, uno scienziato ricercatore dell´Università di Pavia.

Per l´estate, Garlaschelli spera di scavare l´area attorno alla spada, alla ricerca del corpo del cavaliere. Infatti, analisi con radar di penetrazione del suolo hanno rivelato la presenza di una stanza di 6 piedi e mezzo per 3 sotto la spada.

"Potrebbe essere la tomba di Galgano, cercata per circa 800 anni" ha dichiarato Garlaschelli.

La figura di Galgano Guidotti, che si dice sia nato nel 1148 a Chiusdino, presso Siena, è circondato da mistero e leggenda. Non sono mai state trovate prove della sua identità storica né testimonianze certe nei documenti del tempo.

Si racconta che Galgano Guidotti fosse un cavaliere arrogante e presuntuoso, che s´isolò in una grotta e divenne un eremita dopo avere avuto una visione dell´Arcangelo Michele.

La leggenda vuole che Galgano fu convinto da sua madre ad incontrarsi con la sua bellissima ex-fidanzata; sulla via di casa, Galgano fu disarcionato dal suo cavallo, mentre passava presso Montesiepi, una collina presso Chiusino. Qui, un´altra visione gli disse di rinunciare alle cose materiali. Galgano obbiettò che sarebbe stato difficile come dividere una roccia in due con una spada. Per dimostrare quel che diceva, colpì una pietra con la sua spada. Invece di rompersi, la lama penetrò nella roccia come fosse burro. Galgano decise di isolarsi di nuovo ove era rimasta conficcata la sua spada. Qui rimase fino alla morte, nel 1181.

Garlaschelli ammette che lo scavo non potrà però svelare un altro dei misteri che circondano la spada: se effettivamente la "Excalibur" toscana predati la leggenda di re Artù.

Se la spada si data realmente al 1180, decenni prima del primo riferimento letterario alla "spada nella roccia", ciò supporterebbe la teoria che il mito celtico di re Artù e della sua spada Excalibur abbiano avuto origine in Italia, dopo la morte di Galgano.

"Ulteriori evidenze potrebbero giacere sotto la roccia, ma i collegamenti arturiani sono praticamente impossibili da provare. Rimarrà uno dei molti misteri che circondano san Galgano. Studi multidisciplinari sarebbero necessari per comprendere cosa nasconde la collina di Montesiepi. Nel frattempo, siamo tutti ansiosi di vedere i risultati di questo scavo" ha dichiarato Maurizio Cali, presidente dell´associazione "Progetto Galgano".