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18 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
L´oro dei Longobardi torna dopo 110 anni
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Nel 1872 un contadino di Castel Trosino, antico borgo di Ascoli Piceno su uno sperone di roccia, scoprì casualmente la tomba di un cavaliere che per il ricchissimo corredo fu attribuita al primo capo longobardo. Poi gli scavi del 1893 portarono alla luce altre 50 tombe. Poi altre 189. In queste tombe c´era un vero tesoro: fibule, collane, spilloni e altri oggetti d´oro, di 15 secoli fa, bellissimi, che oggi andrebbero a ruba in tutte le gioiellerie del mondo. Ora questo tesoro, ospitato nel Museo dell´Alto Medioevo di Roma, dopo 110 anni ritorna ad Ascoli Piceno a conclusione di una interminabile battaglia popolare e politica contro lo "scippo". Il 28 febbraio (Sala dei Mercatori, ore 17, 30) si apre infatti la mostra "Il ritorno dei Longobardi", che proseguirà sino al 31 agosto, accompagnata da una serie di iniziative tra le quali anche un Archeodromo, parco tematico dedicato ai Longobardi, con tombe ricostruite sul posto. Su questo tesoro Ascoli Piceno vuole rilanciare la sua immagine turistica anche attraverso un progetto internazionale "Longobardi popolo d´Europa" con un percorso lungo tutto il cammino di quel popolo. E per dare ancora più valore alla giornata di apertura, l´ottocentesco Teatro Ventidio Basso ospiterà il concerto del baritono Renato Bruson, ormai alla conclusione di una straordinaria carriera, che interpreterà tre finali d´atto verdiani suoi cavalli di battaglia. Bruson sarà accompagnato dall´Orchestra Internazionale d´Italia diretta da André Bernard. «L´oro dei Longobardi commenta l´assessore comunale alla cultura Andrea Antonini tornano nella loro terra e possono essere meglio valorizzati e studiati». Quella di Castel Trosino è la più grande necropoli longobarda esistente. Vengono esposti anche i tesori del Museo archeologico e degli scavi più recenti effettuati nella necropoli tra i quali un incantevole anello d´oro e lapislazzuli. Info: 0736-298334, www.orilongobardi.it.