Nel 1995 furono eseguiti degli scavi archeologici nella domus del teatro, in uno degli ambienti che si affacciano sul peristilio della domus di età imperiale e precisamente sul piano pavimentale mosaicato. In questa zona furono rinvenute importanti monete datate tra il secolo XII ed il XIV.

Le monete si trovavano all´interno di alcune fosse, ricavate dal pavimento sopra descritto, per la sepoltura di corpi umani.

Le monete, collocate vicino ai cadaveri, erano attaccate l´una all´altra, tipo cilindretto, tanto da far pensare ad un contenitore di materiale deperibile. Queste monete, pulite, catalogate e attentamente studiate, sono: sedici denari tornesi attribuibili alla zecca di Chiarenza nel principato di Acaia, coniati a partire dal 1262, alla zecca di Tebe nel ducato di Atene, coniati a partire dal 1280, alla zecca di Campobasso, coniati dal 1422 .Da notare che si è ipotizzato che i tornesi di Chiarezza sono il prodotto di imitazione della stessa zecca di Campobasso. Inoltre è noto che un decreto di Gubbio del 1476 ordinò la fusione di tutti i tornesi in circolazione.

Sono stati anche rinvenuti sei denari attribuibili al periodo del regno di Giovanna I d´Angiò (1343-1382), e un denaro della Repubblica di Ancona (sec. XII). "Le monete in questione sono di rilevante importanza", dice l´archeologa Giovanna Rita Bellini direttore del comprensorio archeologico, "in quanto documentano che Minturnae, che alcune fonti dichiarano completamente abbandonata nel V secolo d. C. a causa delle esondazioni del fiume Garigliano che avevano completamente impaludato l´antica colonia, invece sopravviveva in pieno, e veniva frequentata da probabili pellegrini che si recavano da Roma in Terra Santa, e viceversa, oppure da commercianti che sfruttavano il porto fluviale, (recentemente scoperto), per il traffico e lo scambio di merci di vario genere".

In questi ultimi tempi gli scavi effettuati in tutto il comprensorio archeologico di Minturnae hanno fornito notizie importanti e fondamentali per l´arricchimento della documentazione utile all´interpretazione della sua storia. Inoltre i quotidiani lavori di manutenzione fanno apparire al visitatore uno dei luoghi maggiormente conservati e visitabili del Lazio.