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25 Marzo 2003 PALEONTOLOGIA
Princeton University
I paleontologi di Princeton producono evidenze per una nuova teoria sull´estinzione dei dinosauri
tempo di lettura previsto 5 min. circa

PRINCETON, N.J. – Come paleontologo, Gerta Keller ha studiato molti aspetti della storia della vita sulla Terra. Ma la domanda che ha catturato ultimamente la sua attenzione, è una delle più basilari e accattivanti: chi o cosa ha ucciso i dinosauri?

La risposta a questo interrogativo ha generato un dibattito che pone le teorie della Keller in contrasto con quelle di molti altri scienziati che si sono occupati della questione. Keller, professoressa nel Dipartimento di Scienze della Terra di Princeton, è tra la minoranza di scienziati che ritengono che la storia della sparizione dei dinosauri sia molto più complicata di quanto le teorie dominanti a noi familiari possano lasciar credere, e cioè che un singolo asteroide colpì la terra 65 milioni di anni or sono e causò un´estinzione di massa conosciuta come la linea di confine del Cretaceo-Terziario o K/T.

La Keller ed un crescente numero di colleghi attorno al mondo stanno considerando le prove del fatto che, piuttosto che un singolo evento, sia stato un periodo intensivo di eruzioni vulcaniche come anche una serie di impatti asteroidali ad aver condotto l´ecosistema della terra ad un punto di rottura. Malgrado un asteroide o una cometa abbiano probabilmente colpito la Terra al tempo dell´estinzione dei dinosauri, è più probabile che si sia trattato solo della "goccia che fa traboccare il vaso" e non l´unica causa.

Forse in modo ancor più controverso, Keller ed i suoi colleghi sostengono che la "goccia" – questo impatto finale – non è probabilmente quello che la maggior parte degli scienziati ritengono. Per più di un decennio, la teoria prevalente si è concentrata sul massiccio cratere da impatto in Messico. Nel 1990, gli scienziati hanno indicato il cratere Chicxulub come quel che resta dell´evento fatale che spazzò via i dinosauri, e questa teoria è da allora divenuta un dogma.

Keller ha accumulato evidenze, inclusi nuovi dati resi noti quest´anno, che indicano come il cratere Chicxulub probabilmente non coincida con la Linea di Confine K/T. Invece, l´impatto che causò il cratere Chicxulub fu probabilmente di dimensioni più ridotte di quanto originariamente ritenuto e si verificò circa 300, 000 anni prima dell´estinzione di massa. L´oggetto da impatto che uccise i dinosauri probabilmente colpì la terra da qualche altra parte, ed il suo cratere deve ancora essere scoperto, ha dichiarato la Keller.

Questa elaborazione non ha reso la Keller una figura popolare ai meeting in materia di impatti meteorici.

"Per lungo tempo è stata parte di una minoranza imbarazzante" ha detto Vincent Courtillot, un fisico geologo all´Università n.7 di Parigi. La concezione che sia stato qualcosa più di un singolo impatto a determinare l´estinzione di massa 65 milioni di anni or sono "è stata opposta ed attaccata meeting dopo meeting da un grande numero di scienziati di grande fama" ha aggiunto.

Le implicazioni dell´idea della Keller si estendono oltre la scomparsa di dinosauri ed altri esemplari di megafauna. Ravvivare l´enfasi sul vulcanismo, che è stata l´ipotesi principale prima della teoria dell´asteroide, potrebbe influenzare il modo in cui gli scienziati pensano a molti episodi dell´effetto serra della terra, che per la maggior parte sono stati causati da periodi di eruzioni vulcaniche. Inoltre, se la maggior parte degli scienziati modificasse le proprie stime sui danni causati da un singolo asteroide, ciò si ripercuoterebbe in futuro sulla considerazione e l´attenzione necessaria in merito al problema della deviazione di asteroidi e comete la cui orbita si avvicina troppo a quella della terra.

Keller non opera con grandi fossili come le ossa di dinosauro comunemente associate con la paleontologia. La sua esperienza è relativa agli organismo unicellulari, chiamati foraminifera, che pervadono gli oceani e che si evolsero rapidamente attraverso le ere geologiche. Alcune specie vissero per poche centinaia di migliaia di anni prima che altre le rimpiazzassero, così i resti fossili di specie vissute brevemente costituiscono una linea nel tempo che aiuta a circoscrivere e quindi datare le figure geologiche.

In una serie di campi di ricerca in Messico ed altre parti del mondo, la Keller ha accumulato svariate linee di evidenza a sostegno della sua visione dell´estinzione K/T. Ha trovato, per esempio, popolazioni di foraminifera pre-K/T che vissero sulla superficie della pioggia radioattiva da impatto nel Chicxulub. (La pioggia radioattiva è rilevabile come uno strato di perline vetrose sulle rocce fuse che piovvero dopo l´impatto). Questi fossili indicano che questo impatto accadde circa 300, 000 anni prima dell´estinzione di massa.

Le ultime prove sono giunte lo scorso anno da una spedizione internazionale di scienziati che ha trivellato fino a 1, 511 metri nel cratere di Chicxulub alla ricerca di dati definitivi sulla sua dimensione ed età. Malgrado le interpretazioni dei campioni prelevati in profondità varino, la Keller sostiene che i risultati contraddicano quasi ogni assunto stabilito circa il Chicxulub e confermino che il periodo Cretaceo persistette per altri 300, 000 anni dopo l´impatto. In aggiunta, il cratere sembra essere molto più piccolo di quanto originariamente pensato – meno di 120 chilometri di diametro, paragonato con la stima originale che andava da 180 a 300 chilometri.

Keller ed i suoi colleghi stanno ora studiando gli effetti delle potenti eruzioni vulcaniche che iniziarono più di 500, 000 anni prima del punto di rottura K/T e causarono un periodo di riscaldamento globale. In siti dell´Oceano Indiano, Madagascar, Israele ed Egitto, sono state trovate evidenze secondo le quali il vulcanismo terrestre potrebbe aver causato uno stress biotico severo quasi quanto la stessa estinzione di massa del K/T. Questi risultati suggeriscono che gli impatti asteroidali ed il vulcanismo possono essere difficili da distinguere basandosi solo sugli effetti causati sulla vita animale e vegetale e che l´estinzione di massa del K/T potrebbe essere il risultato di entrambe, ha dichiarato la Keller.

Nota: Una versione più estesa di questa notizia appare sul Princeton Weekly Bulletin:

http://www.princeton.edu/pr/pwb/03/0922/

Contact: Steven Schultz, (609) 258-5729, sschultz@princeton.edu