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11 Maggio 2005 ARCHEOLOGIA
The Guardian
RIVELATO DOPO 3,300 ANNI : IL VOLTO DI RE TUT
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Fonte: www.nationalgeographic.com
Fonte: www.nationalgeographic.com
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Questo è il volto del più famoso re ragazzo. Tutankhamun morì in circostanze misteriose 3, 300 anni or sono nell´antico Egitto. Fu seppellito con gran fasto, ornamenti d´oro ed un glorioso catafalco, e quindi dimenticato per oltre 30 secoli, per essere riportato alla luce in uno dei momenti più romantici della storia dell´archeologia.

Ora tre team – finanziati dal National Geographic e dalle autorità egiziane – hanno usato tecniche di medicina legale per ricostruire il volto che la storia ha dimenticato.

Gli scienziati francesi ed egiziani sapevano si trattasse di Tutankhamun. Il team americano invece lo ignorava.

Il fragile corpo di Tutankhamun era rimasto indisturbato dal tempo di un esame ai raggi-X, nel 1968.

Il 5 gennaio gli egiziani, guidati da Zahi Hawass, segretario generale del supremo Consiglio di Antichità Egiziano, ha usato uno scanner portatile per tomografie assiali computerizzate per penetrare sotto le antiche fasciature della mummia più famosa del mondo ed ha rilevato le densità contrastanti di tessuti soffici e ossa. Dalle 1, 700 "fette" separate ad alta risoluzione della scansione, i ricercatori hanno assemblato il modello tridimensionale.

I primi risultati sono stati annunciati in marzo: i diversi team hanno confermato che Tutankhamun morì attorno ai 19 anni. Era ben nutrito e non si sono rilevate evidenze del presunto colpo mortale al retro della sua testa – ed è caduta pertanto l´ipotesi che fosse stato ucciso. Ma vi erano tracce di una recente ferita ad una gamba. Il giovane re potrebbe essere morto di infezione.

I ricercatori francesi erano guidati da Jean-Noel Vignal, che lavora con la polizia per ricostruire i volti delle vittime ormai in stato di decomposizione. Ha usato i dati della scansione per posizionare il naso, la bocca ed il mento, ed il probabile spessore della pelle. Ha inviato la sua "mappa" del cranio ad Elizabeth Daynes, uno scultore antropologico a Parigi, che ha aggiunto i toni di pelle dei moderni egizi, con palpebre, eyeliner e gioielleria.

Un secondo team guidato da Susan Anton della New York University, ha verificato solo i dati della TAC, ed identificato un maschio d´età tra 18 e 19, di tipo nord-africano con affinità caucasiche: abbastanza per lavorare con un artista su un calco di gesso. Con gran sollievo di tutti, la seconda possibile ricostruzione ricordava da vicino la prima.

Gli scienziati americani e francesi hanno iniziato con un modello plastico del cranio. Gli egiziani hanno modellato la loro propria versione dei dati TAC. Tutti e tre i team hanno ottenuto un cranio avente, di base, la stessa forma.