sei in Home > Paleontologia > News > Dettaglio News
14 Giugno 2010 PALEONTOLOGIA
Science Daily
Scoperto in Messico un dinosauro dalle corna massicce
tempo di lettura previsto 2 min. circa

E' dotata delle corna delle maggiori dimensioni mai riscontratela nuova specie di dinosauro scoperta in Messico: la lunghezza arriva fino a 2 metri. Il reperto fornisce così agli scienziati nuove conoscenze sulla storia naturale del Nord America, come sottolineato nello studio dei paleontologi del Museo di Storia naturale delle Utah e dell´Università dello Utah.

"Sappiamo veramente poco sui dinosauri del Messico: per questo la nuova scoperta colma un vuoto nella nostra conoscenza sul Tardo Cretaceo in questa regione", ha spiegato Mark Loewen, primo autore dello studio, che verrà descritto nel libro "New Perspectives on Horned Dinosaurs" in via di pubblicazione per i tipi dell´Indiana University Press.

I resti risalgono a 72 milioni di anni fa e sono stati catalogati come appartenenti alla specie battezzata Coahuilaceratops magnacuerna; appartenevano a un dinosauro erbivoro di peso compreso tra quattro e cinque tonnellate appartenente alla famiglia dei ceratopsidi.

Considerato lo sviluppo osseo del cranio e dello scheletro, gli studiosi ritengono che si trattasse di un esemplare adulto al momento della morte, che probabilmente avvenne in compagnia di altri esemplari giovani, in cui resti sono stati trovati nello stesso sito.

Secondo le stime, il Coahuilaceratops era lungo circa 6, 5 metri e alto tra 1, 8 e 2, 1 metri al garretto ed era dotato di un cranio lungo circa 1, 8 metri. "Essendo uno dei più massicci erbivori del suo ecosistema, il Coahuilaceratopo adulto probabilmente non temeva i grandi predatori come il tirannosauro" ha spiegato Farke.

Ma la caratteristica più peculiare del Coahuilaceratops è la presenza di una massiccia coppia di corna, anch´esse di lunghezza compresa tra 1, 8 e 2 metri. Tali valori sono da primato anche nella stessa famiglia di ceratopsidi e anche rispetto al più famoso triceratopo.

Sul vantaggio evolutivo che ha portato a questa caratteristica anatomica gli studiosi sono incerti, ma l´ipotesi più largamente accettata è che fosse legata al richiamo nei confronti del partner riproduttivo e al combattimento con competitori della stessa specie.