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18 Maggio 2010 ARCHEOLOGIA
Il Giornale di Vicenza
Donazione Canilli a palazzo Thiene L'archeologia tra etruschi e greci
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Finora nello scrigno di Palazzo Thiene, sede storica della Banca Popolare di Vicenza, figuravano collezioni di dipinti, sculture, ceramiche, monete e stampa antiche.

Già fra qualche settimana i visitatori dell'edificio palladiano potranno ammirare una novità: ci sarà una raccolta di reperti archeologici per lo più di fattura etrusca e magno greca.

È la collezione composta da una quarantina di pezzi di notevole interesse, tutti collocabili fra il VII secolo avanti Cristo e il primo secolo dell'era cristiana, di proprietà di Ferdinando Canilli, l' anziano magistrato oggi ultranovantenne che negli anni Ottanta ricoprì a Vicenza il ruolo di procuratore della repubblica.

Noto per la preparazione giuridica e per la totale dedizione alla professione, ha percorso tutti i gradi della magistratura: prima pretore a Parma, poi presidente della sezione penale del Tribunale di Vicenza, poi a Venezia come Consigliere di Corte d'Appello, e infine nuovamente a Vicenza come procuratore della repubblica, occupandosi di molti casi spinosi di quegli anni, fra cui il drammatico sequestro Celadon.

A fine carriera Canilli, che vive ancora oggi in città, è stato insignito del titolo di Procuratore generale onorario della Corte di Cassazione e dell'onorificenza di Grande ufficiale della Repubblica.

La raccolta archeologica ora donata alla Banca Popolare di Vicenza, fu iniziata dal padre del dott. Canilli, ed è stata arricchita nel corso degli anni dal magistrato, finendo per rappresentare, come ha scritto il perito archeologo di Firenze Neri Mannelli che l'ha studiata, «una raccolta che testimonia perfettamente il gusto degli inizi del secolo scorso di una famiglia desiderosa di avere un piccolo museo privato».

L'intenzione di donare la raccolta alla Popolare di Vicenza, non solo per i legami di amicizia e di stima che lo legano all'istituto ma anche per il ruolo crescente che la banca svolge nel campo della salvaguardia dei beni d'arte, era stata manifestata qualche tempo dal dott. Canilli al presidente della banca Gianni Zonin.

Nel giro di pochi mesi, la Popolare di Vicenza si è trovata così ad essere un punto di snodo di importanti eventi in ambito culturale.

Dopo le disposizioni del marchese Giuseppe Roi, scomparso un anno fa, che ha indicato nella banca il riferimento per la Fondazione da lui costituita e che opererà a sostegno dell'arte e della cultura vicentina, arriva ora la decisione di Ferdinando Canilli di donare alla banca la sua raccolta archeologica.

«Una decisione di cui il consiglio di amministrazione della Popolare è grato al dottor Canilli e siamo onorati che egli abbia individuato in Palazzo Thiene la sede in cui conservare questi preziosi reperti» dice il presidente Zonin.

Sempre a Palazzo Thiene si sta già studiando l'allestimento per accogliere ed esporre al pubblico la collezione, in cui compaiono tra l'altro pezzi rari, come una preziosa statuetta di banchettante in argilla figulina del IV secolo a.C. di area magno greca, alcuni calici etruschi ed un kylix in bucchero del VII sec. a.C .