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15 Aprile 2010 ARCHEOLOGIA
Rossella Lalli newnotizie.it
A Napoli "Pompei e il Vesuvio"
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Apre a Napoli la mostra intitolata "Pompei e il Vesuvio, scienza, conoscenza ed esperienza": la rassegna, attrazione principale durante le vacanze di Pasqua e che si tramuterà in futuro in punto informativo stabile, racconta la storia di Pompei e l´evoluzione degli scavi dai reperti romani alle antiche stampe, dai campioni di roccia ad una tavola vibrante che simula il sisma e tutto questo grazie all´ausilio di supporti visivi, exibit scientifici, manufatti e reperti archeologici.

La mostra sarà ospitata in Piazza Anfiteatro a Pompei ed è stata organizzata dal commissario Marcello Fiori, dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e dalla Provicina di Napoli assieme alla collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l´Istituto Nazional di Geofisica Vulcanologia, l´Osservatorio Vesuviano Cinecittà, Luci e Raiteche. L´esposizione-laboratorio unisce e trasmette la storia e le impressioni di un sito unico proponendosi quindi come introduzione per un luogo archeologico visitato ogni anno da più di due milioni di persone.

L´obiettivo che ci si è posti è di far crescere sempre di più questa interessante esperienza fino a renderla parte integrante della visita: fino al prossimo primo agosto sarà difatti aperta al pubblico per poi trasformarsi in punto informativo stabile. L´iter espositivo si articola in cinque sezioni: la prima è dedicata al Vesuvio la cui eruzione fu la causa della tragica fine della città di Pompei; in questa sezione sono in mostra riproduzioni suggestive, antichi documenti d´archivio, campioni di rocce oltre che filmati e fotografie delle eruzioni più distruttive.

La sezione seguente invece, intitolata "L´ultimo giorno di Pompei" illustra invece una descrizione scientifica, storica, letteraria, visiva e virtuale che ripercorre e ricostruisce gli ultimi momenti di Pompei, nel mese di agosto del 79 d.C. A seguire la storia degli scavi ovvero 250 anni di ricerche che hanno portato anche al ritrovamento di vestigia rimaste seppellite ed infine una sezione dedicata al "Laboratorio di esperienze", una grande area nella quale sono stati allestiti supporti didattici e diversi macchinari oltre ad audiovisivi ed attrezzature e tecnologie varie usate per prevenire i rischi vulcanici.