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4 Febbraio 2010 ARCHEOLOGIA
Pierluigi Gallo Equitando.com
Cavalieri Templari. La ricchezza e la caduta
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Il 13 ottobre del 1307 tutti i Templari sul territorio francese vennero arrestati e venne decretata l'eliminazione dell'ordine.

"Non a noi, o Signore, ma al tuo nome dà gloria"

Si conclude, con l'ultima puntata, la serie di tre articoli estratti da una dispensa relativa a una conferenza, tenuta da Pierluigi Gallo docente di filosofia e storia, nell'ambito degli incontri sulla Mistica Medievale e in particolare sulla Cavalleria Templare; un file rouge che lega la Cavalleria Medievale, i Templari e le Crociate.

Parliamo ora della diffusione dell'ordine dei Cavalieri Templari, finita l´epoca delle Crociate, fino alla caduta ed all'eliminazione del loro impero transnazionale.

"Quando poi finisce la grande epopea crociata ed i Templari ritornano in Francia, avviene una grossa diffusione dell´Ordine in tutti i territori europei; questa espansione era in verità iniziata anche molto prima, perché (...) i nobili che entravano nell´Ordine lasciavano ad esso i loro possedimenti e quindi vi affluivano grosse donazioni, perché esso rappresentava la Cristianità in Terrasanta.

Quindi quest´Ordine, pian piano, è diventato molto ricco ed ha iniziato a sviluppare anche una vera e propria rete di collegamenti in tutta Europa, in un periodo in cui si andavano costituendo i primi albori di quella che sarà la nascita degli Stati nazionali, delle varie nazioni europee: con il ritorno dei Templari in Europa avrà infatti inizio la cosiddetta "civiltà delle cattedrali", iniziata in Francia e da lì diffusasi in tutto il continente.

Una realtà così grossa e così forte come quella templare, diffusasi capillarmente come una specie di "Comunità Europea" ante litteram, tendente quindi verso la trasformazione dell´Europa in un´unica nazione, costituiva tuttavia una sorta di "Stato nello Stato": (...) e fu così che i Templari dovettero essere eliminati, mediante l´accusa di pratiche esoteriche misteriose e di accordi col nemico.

Ecco quindi che attraverso l´unione fra Filippo il Bello, re di Francia, e il papa Clemente V venne decretata nel 1307 l´eliminazione dell´Ordine, con l´accusa di eresia; ci furono così molti processi, nei quali i Templari vennero accusati di patti segreti con il nemico, di pratiche contrarie alla dottrina cristiana, di adorazione di idoli e di tante altre cose.

Essi vennero tutti arrestati, alcuni di loro si nascosero tra le file dei Cavalieri di San Giovanni, altri in Ordini minori, molti furono uccisi; e quando l´ultimo Gran Maestro, Jaques de Molay, venne bruciato davanti a Notre-Dame, a Parigi, si narra che le sue ultime parole prima di morire siano state quelle di una terribile maledizione contro il re di Francia e contro il papa, promettendo loro che "l´avrebbero raggiunto entro l´anno".

E così fu, poiché entrambi morirono poco dopo - il papa di dissenteria e il re di Francia cadendo da cavallo, tramite quella che dal codice d´onore feudale veniva chiamata la "morte del fellone".

(...) Quando poi, durante la Rivoluzione francese, venne ghigliottinato Luigi XVI, si narra che un rivoluzionario, salito sul patibolo, abbia preso la testa del re e, mostrandola alla folla, abbia gridato: "I Templari sono vendicati! I gigli di Francia sono stati estirpati!".

E´ questo uno solo dei tanti misteri che avvolgono la storia di quest´Ordine, fra i più studiati e tuttavia sconosciuti dell´intera Cristianità occidentale (...): la spiritualità cristiana europea è infatti una spiritualità "con le mani in pasta", una spiritualità che agisce nella storia, come conferma anche il motto con cui i Templari son divenuti famosi, con il quale chiudiamo il nostro incontro:

"Non nobis Domine, non nobis, sed Nomine Tuo da gloriam"