sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
22 Marzo 2005 ARCHEOLOGIA
The Herald
GLI SPECIALISTI DELLE MUMMIE SVELANO I SEGRETI DELL´ANTICA REGINA EGIZIA
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Resti di uno scheletro conservati presso il Museo Nazionale di Scozia sono stati identificati come quelli di una regina perduta d´Egitto e suo figlio. La scoperta è stata compiuta da scienziati che hanno usato tecniche investigative di medicina legale per tentare di risolvere il mistero dei resti.

I corpi sono stati acquisiti alla collezione dopo essere stati scoperti da Sir Flinders Petrie nel 1909 a Qurna, un villaggio sulla sponda occidentale del Nilo, da tempo oggetto di molti scavi illegali.

I resti, in mostra al Museo Reale per decenni, consistono di due sarcofagi contenenti resti scheletrici con gioielleria, un corno d´olio siriano, arredi, ceramiche e cibo.

Seppure Flinders Petrie pubblicò un resoconto del seppellimento dopo lo scavo, relativamente poco era conosciuto sull´identità della donna e del bambino.

Gli esperti del NMS insieme a quelli della Atlantic Production, che sta producendo un documentario televisivo per Discovery Channel, hanno scoperto che i resti appartennero con molta probabilità ad una regina e suo figlio. In particolare si crede si tratti di una regina nubiana che si unì alla famiglia reale egiziana tramite una serie di matrimoni dinastici. Usando l´analisi degli isotopi di stronzio, che esamina la composizione dello smalto dei denti, e la datazione al carbonio, il team è stato in grado di provare che i resti provenivano dall´Egitto e che si datavano attorno al 1650 a.C.

La tecnologia ad infrarossi è stata usata per leggere le iscrizione danneggiate, e, grazie alla collaborazione di esperti in geroglifici, sono stati in grado di determinare che i resti dell´adulto furono probabilmente quelli di una regina perduta.

Gli esami delle ossa hanno anche rivelato che l´adulto era una donna snella, di circa cinque piedi di altezza, e al termine dell´adolescenza o attorno a 20 anni quando morì.

La ricostruzione dello scheletro, ottenuta mediante tecnologia laser in 3D, completata da Caroline Wilkinson, un´antropologa facciale della Università di Manchester, ha reso il team in condizione di mappare il cranio ed ha aiutato a concludere che l´altro scheletro apparteneva al figlio della regina perduta. Studi sullo scheletro del bambino suggeriscono un´età della morte di due o tre anni.

Si ritiene che il bambino possa essere morto di gastroenterite, che era una causa frequente di morte in quel tempo, ma che non si evidenzia nelle ossa.

TAG: Mistero, Musei