CAIRO – La scansione tridimensionale a raggi-X della mummia di Tutankhamun, ha escluso il sussistere di elementi a sostegno della teoria del suo assassinio, ma non ha offerto soluzione definitiva al mistero tri-millenario della morte del giovane faraone.
Alcuni membri del team hanno dichiarato – nel rapporto di cinque pagine rilasciato alle agenzie di stampa - che potrebbe essere morto a causa di una ferita infetta; altri ne dubitano, e sostengono che la ferita potrebbe essere stata inflitta al corpo dopo la morte dagli stessi archeologi.
Ad ogni modo, il direttore del team ha dichiarato che il caso dovrebbe ormai essere considerato chiuso ed il riposo del re, che morì nel 1352 a.C., all´età di 19 anni, non dovrebbe essere disturbato oltre.
Alcuni storici avevano speculato sul possibile omicidio del sovrano, basandosi sulla sua giovane età e sulle turbolente circostanze politiche e religiose di quel periodo della storia egiziana.
"Non sappiamo come sia morto, ma possiamo dire con certezza che non fu ucciso. Forse è morto per cause naturali" ha dichiarato Zahi Hawass, direttore del Supremo Consiglio di Antichità.
"Il caso è chiuso. Non dovremmo disturbarlo oltre" ha dichiarato alla Reuter dopo la pubblicazione del rapporto.
Nel rapporto si legge che alcuni, ma non tutti, gli otto scienziati parte del team, suggeriscono che potrebbe essere morto a seguito di un serio incidente, in cui si lacerò una coscia, lasciando una ferita aperta che s´infettò.
"Nonostante la ferita in sé non fosse mortale, l´infezione potrebbe avere fiaccato l´organismo" dichiara ancora il rapporto citando alcuni membri del team. Ma gli altri dissentono.
Tutankhamun ascese al trono poco tempo dopo la morte di Akhenaten, lo sfrontato faraone che abbandonò la maggior parte delle antiche divinità egizie e tentò di imporre un regime monoteistico basata sull´adorazione di Aton, il disco solare.
Nel corso del regno di Tutankhamun, che durò approssimativamente 10 anni, i seguaci dell´antica religione stavano riguadagnando il controllo del paese, ed abbandonando le innovazioni di Akhenaten.
Il rapporto dichiara che la scansione tomografica computerizzata, svolta nel mese di Gennaio, non ha riscontrato tracce di un colpo sulla parte posteriore della testa di Tutankhamun né di altre forme di aggressione.
IN BUONA SALUTE
Gli studiosi hanno rilevato che Tutankhamun aveva la spina dorsale leggermente piegata, ed un cranio allungato, ma hanno escluso il ricorrere di situazioni patologiche. Ritengono che la forma del cranio sia una variazione che rientra ancora nella normalità, e che la flessione della colonna vertebrale sia il risultato della posizione imposta a seguito dell´imbalsamazione.
"A giudicare dalle sue ossa, possiamo dire che il re si trovava generalmente in buona salute... nessun segno di malnutrizione o di malattie infettive nell´infanzia" aggiunge il rapporto.
In riferimento alla teoria dell´omicidio, il rapporto nota che il re aveva due frammenti d´osso liberi nel cranio. Ma aggiunge: "Non possono essere ragionevolmente conseguenza di un colpo ricevuto prima della morte, poiché sarebbero stati trovati incollati dal materiale di imbalsamazione."
Il team ritiene che i frammenti si separarono dal resto del cranio durante il processo di imbalsamazione o nelle operazioni di recupero del corpo, da parte del team di archeologi inglesi guidato da Howard Carter, che scoprì la tomba di Tutankhamun intatta nella Valle dei Re, sud dell´Egitto, nel 1922.
I sostenitori della teoria della ferita alla coscia notano che vi era materiale da imbalsamazione all´interno della ferita, e nessuna ovvia evidenza che la ferità fu curata, a suggerire che dovette di necessità essersi verificata prima della morte.
Ma altri studiosi sostengono che la lacerazione si sia verificata quando il team di Carter rimosse la mummia dal sarcofago.
"Se una tale ferita fosse stata sofferta in vita, vi sarebbero state tracce d´emorragia, o ematomi rilevabili nel tracciato della TAC. Il liquido d´imbalsamazione potrebbe quindi essere stato spinto nella ferita dal team di Carter" si legge ancora nel rapporto.
Il team ritiene di aver trovato il pene di Tutankhamun, che era presente negli anni ´20, ma che era andato perduto nel corso di un esame nel 1968. "Seppure non si possa esserne certi, il team ritiene di averlo individuato, perso tra il materiale di varia natura che circondava il corpo del re nel sarcofago" dichiara il rapporto.
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